Zeno, l’intervista per il nuovo singolo “Mi hai rapito”

Zeno, l’intervista per il nuovo singolo “Mi hai rapito”

Dicembre 12, 2022 0 Di ellemedia

Paolo Dente, in arte Zeno, è un cantautore salernitano classe ’95.  Prende il nome dal romanzo di Italo Svevo, “La coscienza di Zeno”.  Inizia la sua carriera musicale nel 2020 pubblicando il suo primo singolo, “AmorePsiche”, presentato al Teatro Verdi di Salerno. Fin da piccolo coltiva la passione per il cantautorato italiano e la musica in generale, per poi affondare le proprie radici nella cultura hip-hop, affascinato dalla musicalità e dalla comunicazione diretta che la caratterizza: molteplici sono i riferimenti da cui trae ispirazione, ma la sua musica è comunque contaminata dall’influenza di svariati generi che confluiscono, delineando così l’identità ben chiara dell’artista. Dopo un periodo di sperimentazione, che comprende la pubblicazione di “Cherosene” e “Mani Sporche”, inizia la collaborazione con il produttore Antonio Marcucci, già chitarrista dei Tiromancino, con il quale instaura un rapporto di esclusività.  “Mi Hai Rapito” è il suo ultimo singolo.

Nuovo singolo “Mi hai rapito”. Raccontacelo…

‘’Mi hai rapito’’ uscita ovunque da metà novembre, è nata circa due mesi fa, mi ha mandato questa base il mio produttore che mi ha subito colpito e da lì ho iniziato a scriverci su. Mette in evidenza degli aspetti all’interno della mia relazione non proprio positivi. Però non è solo questo perché analizza anche gli aspetti positivi come la speranza nel credere in qualcosa, introducendo i sogni, il modo in cui questa persona riesce a “prendersi cura” di me li dove sono io la parte mancante.  Credo che l’amore sia spesso compensazione e ho cercato di metterlo anche in musica. 

Cosa ci sarà dopo questo brano?

Ho in programma un nuovo singolo che uscirà a breve. È un brano al quale tengo molto perché rappresenta la chiusura di un cerchio e del lavoro svolto in tutti questi mesi.

A quali icone musicali ti ispiri?

A volte mi ispiro senza saperlo, altre lo faccio consapevolmente, le mie influenze musicali sono il frutto di tutta la musica che ho ascoltato durante il corso della mia vita, musica di ogni genere e di ogni epoca, che ha ampliato e arricchito il mio bagaglio. Senza dubbio ci sono dei punti di riferimento che spiccano più di altri, come ad esempio i Club Dogo, Marracash, Lucio Battisti. Per ciò che concerne l’aspetto prettamente creativo, insieme al mio produttore, Antonio Marcucci, ci confrontiamo costantemente su quelle che potrebbero essere le sfumature musicali di nostro interesse.

Cosa di te non è stato detto, o meglio… esplorato a fondo?

Mi ritengo una persona molto “riservata”, ci sono degli aspetti riguardo ai quali difficilmente mi apro… paradossalmente, però, attraverso la musica, riesco ad esprimere al meglio i miei stati d’animo, in modo curativo e non nego che a volte mi risulti anche complicato rileggere.

La pandemia che abbiamo vissuto, ha influenzato te o la tua musica?

Tantissimo, ma in modo positivo. Ho cercato di trarre da quei momenti così difficili qualcosa di importante per me e la mia musica. Avevo da poco iniziato il mio percorso e stare così tanto tempo in casa mi ha permesso di tirare su un piccolo home studio e dedicare alla musica giorni e notti intere… mi è servito a sperimentare e crescere, studiare e limare tanti aspetti che all’epoca erano ancora acerbi.

Quanto è importante per te esibirti dal vivo?

Credo che la magia dei live sia fondamentale, avere un pubblico di fronte e scrutare le loro espressioni, le loro reazioni, sentire i loro applausi. È cambiata un po’ la percezione dei numeri a causa delle piattaforme digitali, 5000 streams sembrano poche… eppure avere di fronte 5000 persone è totalmente diverso… questo aiuta a gratificare il lavoro costante che c’è dietro, genera in me tantissima adrenalina, che si tramuta in voglia di fare sempre di più.

Cosa c’è nella tua playlist?

Ho una playlist pubblica sul mio profilo artista Spotify che si chiama “My fav”. È una playlist che riassume un po’ i miei capisaldi musicali e spazia di genere in genere, da Tupac a Battisti.