CUT CUT senza segreti, da LOVELESS ai più interessanti retroscena!
Novembre 25, 2021Con grande riconoscenza diamo il benvenuto alla band CUT CUT, formazione poliedrica che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro LOVELESS, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista alla band CUT CUT, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica dei componenti, la formazione CUT CUT si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Sorry Mom!, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band CUT CUT!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
Una passione per la musica c’è sempre stata, abbiamo iniziato tutti fin da ragazzi ad inserirci nel mondo della musica suonando strumenti o componendo canzoni. Noi ci siamo conosciuti nel 2013 perché Scilla cercava componenti per il suo progetto musicale (pop-punk) e da quel momento siamo sempre rimasti insieme. Nel 2019 abbiamo deciso di cambiare direzione musicale creando un nuovo progetto (CUT CUT) ma siamo sempre noi. La nostra formazione vede: Scilla Bordini (voce); i nostri due fratelli, Manuel (chitarra) e Daniele (batteria) Brancolini, e infine Luca Vittorio Fava (basso e seconde voci).
Cosa significa e com’è nato il nome CUT CUT e il suo sound?
Proprio in ragione di quanto detto precedentemente, questo cambio di genere musicale rispetto al progetto precedente, ha fatto sì che si demarcasse un forte taglio con il passato. Ci piaceva l’idea di sottolineare questa cosa anche proprio attraverso il nome della nostra band, perciò “Cut Cut”, come per indicare un tagliare il passato, o chiudere i ponti con le cose che non ci appartengono più.
Come descriveresti la nascita di BAD HABITS?
Bad Habits, come tutti i nostri altri brani, nasce da un intenso periodo di composizione che ha interessato principalmente l’estate e l’autunno del 2019. Eravamo davvero molto ispirati, praticamente ogni giorno abbozzavano un nuovo brano, insomma, c’è molta ispirazione in quel periodo specialmente dettata dal fatto che non stessimo seguendo un unico genere da prendere come modello, ma svariati. Il fatto di non avere avuto dei “confini” dentro i quali stare, ci ha permesso di sperimentare molto.
Per quanto riguarda il testo di Bad Habits invece, volevamo rappresentare un rapporto amoroso vissuto tramite il tema della dipendenza. Una dipendenza che si può interpretare in due modi: la dipendenza affettiva, che finisce per legare in modo morboso un partner all’altro ma anche la dipendenza data dall’abuso di sostanze (che siano alcool, farmaci o droghe). Queste forme di dipendenza portano irrimediabilmente al consumo e all’annientazione della relazione stessa trasformandosi infatti in un amore malsano che distrugge, ci distrugge, e dal quale al contempo è veramente difficile uscire.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Esattamente! Il video musicale è stato girato da Francesco Sereni e da Francesca Martinelli, la quale ha ricoperto il ruolo di direttore della fotografia e di mente dietro a tutta la composizione del video. Quindi l’idea è la sua: dopo aver ascoltato il nostro brano ci ha parlato della sua visione e ci è piaciuta molto. Nel video la protagonista è una ballerina (Bianca Serena Truzzi), avvolta dal buio e dal fumo, mentre cerca di liberarsi da certe “cattive abitudini” (da qui “Bad Habits”) attraverso il suo corpo: quello che vediamo mentre balla è quello che lei sente dentro di sé. I suoi movimenti sono le parole taglienti che raccontano ciò che sta vivendo. Verso la fine il suo sguardo cambia, come se si arrendesse alla consapevolezza che quello contro cui lotta non l’abbandonerà mai.
Beh, non voglio aggiungere altri dettagli, il video è su Youtube!
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Assolutamente sì. Ogni brano da noi pubblicato farà parte di un unico concept-ep, intitolato “X”. Lo definiamo concept ep perché ogni canzone al suo interno ha come forza di legame il tema dell’amore: non quello cinematografico, ma quello più crudo e malsano. Ciascun brano racconta una diversa sfaccettatura o fase di questa relazione amorosa e quando finalmente saranno racchiusi in un unico ep, sarà tutto molto più chiaro.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Diciamo che quando a Gennaio 2020 siamo entrati in studio di registrazione, non avevamo idea che stesse per scoppiare una pandemia globale, quindi abbiamo cercato di adeguarci alla situazione. Concerti ovviamente non potevano farne, e abbiamo optato per la pubblicazione dei singoli brani uno alla volta per cercare di mantenere viva l’attenzione in attesa che potessimo effettivamente salire sul palco. Ad ogni modo, abbiamo ricevuto un feedback più che positivo e ci ha dato una incredibile spinta a continuare, specialmente valutando il fatto che è un genere piuttosto sperimentale e quindi più difficile da far “raggiungere” ecco.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Siamo quattro persone all’interno della band, quindi è facile che i gusti musicali siano anche diversi però per quanto concerne la composizione dei brani abbiamo preso ispirazione dagli XX, Daughter, Massive Attack, Grimes, Yeah Yeah Yeahs, Bat for Lashes, Kerli e Bring Me the Horizon.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Attualmente ancora nessuna! Sicuramente abbiamo qualche idea in mente però…
E la collaborazione con Sorry Mom! nel lavoro in promozione?
Abbiamo firmato un contratto con loro poco prima dell’estate e ci stanno aiutando molto sul piano promozionale e sui contenuti da pubblicare. Ci stanno trovando anche diverse interviste radio e inoltre a breve inizieremo a pianificare anche i futuri concerti live.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Sicuramente ci piace molto dare attenzione alla persona, alle relazioni umane vissute attraverso un duro lavoro di introspezione. Le emozioni non sono così semplici da spiegare, e pensiamo che una delle cose migliori della musica sia proprio trovare espressione anche tramite le parole di altri, quindi ci auguriamo che chiunque abbia occasione di ascoltare la nostra musica, riesca a ritrovare un po’ di chiarezza e di luce anche dentro di sé.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Sotto il nome di Cut Cut stiamo attendendo il momento giusto per salire sul palco! Ora ci stiamo chiudendo in sala prove per cercare di perfezionarci il più possibile e lavorare su quella che sarà la nostra live performance. Quindi ci auguriamo di rispondere presto a questa domanda!
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
In realtà è molto bello e gratificante vedere che la musica e la produzione italiana stia diventando sempre più satura e accogliendo anche talenti giovanissimi, altri che stanno o hanno raggiunto anche l’internazionalità. Pensiamo che sia molto importante il supporto anche tra artisti nazionali, che siano già affermati o della scena underground. Siamo sempre stati contro quella “invidia” sperperata dietro la schiena di chi in realtà si sta facendo in quattro per raggiungere un obiettivo. Quindi se c’è una cosa che ci piacerebbe cambiare è la leggerezza nella scena musicale, italiana e non.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Per avere una lettura più precisa del nostro genere, vi suggeriamo di ascoltare il nostro primo singolo, Toxin!
Come state vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
In qualità di artisti è stata dura staccarsi per così tanto tempo dai nostri strumenti e da quel “coinvolgimento” caloroso che si ha magari stando in saletta o su un palco. A casa, da soli, ovviamente è diverso. In generale questo ci ha dato la possibilità di dedicare molto più tempo al lato compositivo, però anche come individui, stare lontano dai nostri cari è stata veramente dura. Ora che la situazione si è sbloccata un po’ di più, finalmente, ci siamo tutti un po’ ritrovati ma le cose comunque sono molto diverse rispetto a prima. Credo che questo periodo ci abbia dato modo di rivalutare anche le nostre priorità e di dare meno importanza alle cose superficiali e fugaci della vita.
Quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Sicuramente avere la possibilità di suonare con alcuni tra i nostri artisti preferiti e di dare vita anche a qualche featuring! Il nostro obiettivo è riuscire a raggiungere le persone attraverso la nostra musica, e che venga apprezzata in modo sincero.