“Spazi vuoti”  e altre storie, raccontate direttamente da Linn

“Spazi vuoti” e altre storie, raccontate direttamente da Linn

Novembre 22, 2024 0 Di master

Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Linn , artista poliedrica che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro “Spazi vuoti” , leggiamo con curiosità l’intervista a Linn , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Linn si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Linn !

Com’è nata tua la passione per la musica?

La passione per la musica ha la mia stessa data di nascita.
Ha sempre fatto parte di me da quando ho memoria.
Da bambina cantavo a squarcia gola tutte le canzoni dello Zecchino d’oro che ascoltavo da un mangiacassette di mia nonna.
A sei anni, durante le prove della recita di fine anno, ricordo che la maestra mi fece i complimenti per la mia voce, ed in quel preciso istante ho detto per la prima volta “ecco cosa voglio fare, la cantante!”. Da allora, nulla è cambiato.

Descrivi “Linn ” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti.

Linn è tutto ciò che Linda cerca di nascondere.
Chi conosce Linda, vede la sua parte sicura, determinata, solare.
Ma quando si ascolta Linn, è come aprire un diario segreto.
Linn è la mia parte più intima, fragile, tutto cio’ che esiste al di sotto della punta dell’ice Berg.

Come è stato concepito il lavoro “Spazi vuoti” ?

“Spazi vuoti” si discosta dallo stile dei brani precedentemente pubblicati, anzitutto per la quantità di parole che risulta decisamente più povera rispetto ai predecessori.
Inoltre, anche il suono è più melodico ed intimo rispetto ai lavori precedenti, più vicini ad uno stile Urban.
Questo perché avevo l’urgenza di scrivere un brano intimo, dolce che arrivasse chiaro e coinciso senza troppi fronzoli.
L’ho scritto dopo una serata di emozioni intense passate con una persona che nonostante ad oggi non faccia più parte della mia vita, continuo a custodire dentro di me con enorme affetto.
Le parole ricordo essere uscite da sole, senza troppi sforzi, poi ho cercato un Type beat per incastrarle su musica e da lì siamo passati alla produzione vera e propria del brano.

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?

Io ed il videomaker Emanuele Marin abbiamo realizzato un video VISUAL e cioè una sequenza di immagini in grado di evocare il Mood del brano.
Sono stati scelti colori tenui come il rosa antico, e soprattutto i materiali sono stati scelti con cura per conferire un senso di intimità e dolcezza, tra questi troviamo il tulle e il velluto.

Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

Sto già lavorando ad altri brani e progetti musicali, ma mi piace mantenere la suspance!

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Lo definirei una vera e propria scoperta.
Ho iniziato a scrivere canzoni un po’ per caso, in realtà avevo una formazione come performer di musical alle spalle e due anni fa stavo per partire come performer in nave da crociera.
Tuttavia, ho messo in pausa la partenza perché alcuni addetti ai lavori, ascoltando le mie bozze (scritte all’epoca per passatempo) mi hanno consigliato di provare a restare ed investire il mio tempo in questo progetto.
Da lì ho iniziato a scoprire il mondo del cantautorato e piano piano ho iniziato ad elaborare un mio metodo e a circondarmi delle persone che più trovo adatte al mio modo di lavorare.
Ad oggi sto continuando a scoprire nuovi aspetti di questo mestiere e sono disposta a tutto per mettermi in gioco e competere in questo mare pieno di squali.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Sono una di quelle persone che quando dice “ascolto di tutto” intende proprio tutto: sono cresciuta con i testi dei più grandi cantautori italiani, come Vasco, Battisti, Dalla, De Andrè… crescendo ho poi sviluppato una passione per il mondo Urban, anche in ambito italiano, posso citare tra i tanti Salmo, Nitro, Tha Supreme e Marracash.
D’altro canto ho ascoltato anche molto pop come Billie Eilish o Justin Bieber.
Ultimamente amo i “Jungle”.
Non so dire in ogni caso con esattezza chi mi ha influenzato e in quale modo, probabilmente tutti quelli citati in maniera inconscia.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Al momento collaboro con Marco Marra per le produzioni (tra i suoi maggiori lavori e collaborazioni si trovano progetti con Capo Plaza, Tony Effe e molti altri in ambito Urban).

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Amo parlare di tematiche intime, poiché tutto parte dal mio diario dove scrivo nero su bianco ogni pensiero, emozione e sensazione provata.
Credo che chiunque possa sentirsi preso in causa con le tematiche trattate che generalmente toccano le fragilità, le paranoie e complessi che ognuno può vivere nelle proprie giornate.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Tra i lavori pubblicati, c’è il mio EP “Ombre”, distribuito da ADA e tre singoli usciti individualmente: “Solite pare”, “Superpoteri” e “Venerdì”, sempre distribuiti da ADA.
Tra questi, “Superpoteri” e “Solite pare” mi hanno permesso di vincere il “PEM contest” dedicato ai cantautori emergenti del Monferrato.
Nel 2022 ho anche partecipato alla semifinale del New York canta con una cover del brano di Levante “Io ero io” che mi ha permesso di arrivare a un passo da New York.
Quest’anno ho avuto il piacere di aprire il concerto di Tony Boy a Trento a Giugno.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana?

Non sono pessimista come in molti, è chiaro che in questo momento la scena Urban/trap sovrasta il mercato, ma non mi dispiace affatto! Trovo molto interessanti progetti come quello di Madame o Tha Supreme.
Spostandoci in un contesto più pop invece, sono fan di Angelina Mango che a dispetto delle critiche riguardo l’ “essere figlia di” dimostra un carisma e capacità di tenere il palco per me incredibili, oltre alla precisione tecnica non indifferente.
Sicuramente è meno presente (ma non del tutto assente), quello che ha sempre caratterizzato il sound italiano del passato e cioè il cantautorato che manca a molti.
Per intenderci, è difficile intravedere il nuovo De Andrè o Battisti, forse questo è un po’ un peccato.

E cosa cambieresti/miglioreresti?

Sicuramente tornerei a dare molta più importanza ai testi che soprattutto nella scena Urban spesso tendono ad essere marginali per dare più importanza al beat.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Tengo molto al mio EP “Ombre”che può ritenersi un vero e proprio viaggio nei meandri della mia coscienza ma anche di chi ascolta.
Lo trovate su tutte le piattaforme.