Milano e altre storie, raccontate direttamente da Mani
Gennaio 17, 2024Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Mani, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Milano, pubblichiamo con gratitudine l’intervista, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Mani si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Mani!
Com’è nata nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata per gioco. Quando ero più piccolo per passare del tempo con mio padre gli facevo compagnia mentre lavorava. Durante le tratte, tra un luogo e l’altro, nel furgone cantavamo a squarciagola le canzone che mettevamo in radio. Eravamo pieni di dischi e li sapevamo tutti quanti a memoria. Così poi mi iscrissi a delle lezioni di musica.
A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Milano?
A dirla tutta, Milano non era nei piani, perlomeno quel giorno. Stavo scrivendo un altro brano e mi bloccai ad un certo punto sullo stesso pezzo. Così per cercare ci andare avanti presi l’ukulele in mano e per noia cominciai a canticchiare quelle che poi saranno state le prime frasi di Milano.
Quindi è proprio vero, l’ispirazione certe volte ti coglie quanto meno te l’aspetti.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Abbiamo registrato un video in studio mentre eravamo in session. Con me compaiono Nicola Marconi (chitarrista) e Riccardo Vitali (produttore).
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Naturalmente, sia Milano che gli ultimi due singoli pubblicati, faranno parte di un futuro prossimo disco che sto ancora scrivendo.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Ho iniziato a prendere lezioni di canto all’età di 10 anni con Mariangela Marini e a seguire con Isabella Celentano. Mi sono diplomato al Liceo Musicale di Ancona, dove ho studiato pianoforte e chitarra, grazie alla quale ho cominciato a scrivere le prime canzoni. Inseguito ho frequentato l’accademia di musica NAM di Milano e il SOM di Prato, dove ho studiato voicecraft con Nicola Votino.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Le mie influenze artistiche sono date dai personaggi del vecchio cantautorato italiano che mi porto appresso fin dall’infanzia, da Lucio Dalla a De Gregori, da Ornella Vanoni a Fiorella Mannoia.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Sono una persona alla quale piace scrivere assieme alle persone a me connesse, che mi possono dare qualcosa per arricchirmi come musicista ed essere umano. Per quest’ultimo progetto, infatti, mi sono affidato a Nicola Marconi per l’arrangiamento ed a Riccardo Vitali come tecnico del suono.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Mi piace entrare in empatia con le persone attraverso la musica e le mie canzoni. Scrivo di quello che mi capita nella mia vita o che vedo attorno a me. Tematiche affine a tutti, semplici, universali, che ognuno di noi hanno vissuto in un modo o in un altro. Per questo ci accomunano e ci permettono di sentirci meno soli.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Nel 2019 ho iniziato a pubblicare le mie canzoni sotto lo pseudonimo Mani dopo essermi trasferito a Milano, la prima fu “Pesce Rosso”.
In seguito nel 2022 pubblicai il mio primo disco “Non cresciamo mai”, costituito da 11 brani.
Lo registrai con la NuFabric, Stefano Luciani si occupò del suono e Ludovico Bartolozzi dell’arrangiamento. Per le versioni acustiche, invece, mi affidai a Rec106, dove Riccardo Vitali si occupò della produzione e Nicola Marconi dell’arrangiamento.
All’interno del disco troviamo anche “Solo il meglio” scritta da Marco Sbarbati e “Non cresciamo mai” scritta da Giacomo Pratelli, in arte GODOT., con cui ho duettato nella canzone “I sogni degli altri”.
Le ultime pubblicazione, ovvero “Tra le mie stanze”, “Non preoccuparti di me” e “Milano”, sono uscite sotto la Estro Records e sono state realizzate dalle medesime persone.
Parlando di concerti, invece, ce ne sono stati molti e spero di continuarli a fare durante il prossimo periodo estivo. Così da portare nuova musica in giro, magari. Al contrario, ho iniziato da poco a mettermi alla prova attraverso dei concorsi di cantautorato.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Mi piace molto la scena musicale italiana, poiché trovo che sia un terreno fertile per la creatività e l’originalità. Numerosi artisti emergenti stanno abbracciando un approccio innovativo, sfidando le convenzioni e creando una varietà di suoni freschi e autentici. La diversità di generi presenti testimonia l’eclettismo e la ricchezza della scena musicale italiana odierna.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Consiglio di ascoltare “Non preoccuparti di me”. Un testo universale, vicino ad ognuno di noi, con un timbro gentile per una tematica, come quella sentimentale, già abbastanza turbolenta. Una visione nuda e cruda delle emozioni legate alla fine di una relazione, rivelando quanto possa essere difficile perdersi in un amore e ritrovarsi dopo la sua fine.
Progetti a breve e lungo termine?
Sto scrivendo diverse altre canzoni che daranno vita ad un nuovo disco, per il momento però penso a laurearmi.