Intervista a Giuliano Crupi: un videoclip a favore della donazione di sangue
Maggio 4, 2022Giuliano Crupi è un musicista e cantautore italiano. “L’Amore è inopportuno” èil suo nuovo singolo reperibile dallo scorso 8 aprile. In occasione di questa nuova release lo abbiamo intervistato…
È da poco uscito “L’Amore è inopportuno”, il tuo ultimo singolo. Con quale spirito affronti questa nuova release?
Ogni volta che esce un nuovo singolo sono molto felice perché, prima di lavorare a un nuovo brano per farlo uscire, devo sentire che è quello giusto, che rappresenta totalmente me e ciò che voglio comunicare. E “L’Amore è inopportuno” indossa perfettamente questa definizione, nella musica, nel testo, nell’arrangiamento e nel videoclip.
Nei testi delle tue canzoni ci sono temi come la libertà di essere autentici, l’importanza della donazione di sangue, lo smarrimento dell’essere umano. Canzoni “impegnate”, si sarebbe detto un tempo. Come può contribuire, secondo te, la musica a rafforzare un punto di vista critico sulla realtà e aiutare processi di trasformazione?
Sì, confermo. In ogni mia canzone, risalta sempre uno spaccato della società, anche quando si parla d’Amore, come in questo caso. Avviene in maniera abbastanza automatica: non mi pongo l’obiettivo di affrontare una tematica specifica prima di scrivere. Scrivo di pancia, di istinto, solo quando la canzone sceglie di arrivare. Lei sceglie, non io. I valori e le riflessioni che mi definiscono e che porto avanti nella mia vita si riflettono nelle mie canzoni e viceversa. La musica è un veicolo potentissimo di comunicazione perché in pochi minuti sintetizza un’infinità di concetti e di emozioni. Probabilmente le canzoni “impegnate” dovrebbero avere maggior risonanza e spazio all’interno dei grandi media, cosa che ormai si è decisamente persa per una serie di concause.
Ci racconti come è nata l’idea del videoclip de “L’Amore è inopportuno”?
Sono donatore di sangue da ormai più di un anno con l’Associazione “La Rete di Tutti OdV” e, mentre eravamo in studio a registrare il singolo, ho avuto l’illuminazione e ho cominciato a immaginare le scene del videoclip che potessero pubblicizzare la donazione di sangue. Una sorta di messaggio istituzionale sulla donazione di sangue dal momento che, realisticamente, scarseggiano e i donatori e le donatrici sono pochi rispetto alla richiesta ingente di sangue negli ospedali. La tematica mi sta molto a cuore e con Felice di Iorio, il Presidente dell’associazione, abbiamo cominciato a lavorare per realizzare l’idea, chiedendo permessi, liberatorie ecc. È stata un’impresa ardua e faticosa, ma ci siamo riusciti e ne vado veramente orgoglioso perché, come dicevo, rispecchia totalmente me e la mia missione di vita: portare amore nel mondo, indurre alla riflessione e al cambiamento positivo, aiutare gli altri, regalare emozioni.
Stai pubblicando principalmente singoli. Attualmente, è difficile pubblicare un disco?
Non è difficile pubblicare un disco, anzi oggi è di una semplicità disarmante grazie ai costi molto bassi dovuti al poco mercato. Per quanto mi riguarda, ho scelto di porre l’attenzione su ogni singola canzone che faccio uscire, senza l’”ansia” e la necessità obbligata di dover confezionare il tutto in un pacchetto unico. Credo che oggi la pubblicazione di un disco sia giustificata solo per i mainstream e, forse, neanche troppo in alcuni casi.
Gli artisti spesso vivono immersi nelle emozioni del presente. Il futuro ti spaventa? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho lavorato molto sul mio passato, metabolizzando e trasformando grandi dolori in opportunità di crescita, in gratitudine e in amore. Il passato doloroso prima era un macigno, ora è la mia storia e parte importante di quel che sono oggi. Il presente è il respiro che cerco di vivere giorno dopo giorno, non ignorando il futuro ma prendendo atto che il futuro non esiste, è solo un’illusione. Il futuro è qui e ora, nelle scelte che facciamo step by step. La vita va vissuta nel presente perché è davvero imprevedibile. Mi spaventa l’idea che il futuro possa essere ancora più tecnologico e distanziare ancora di più gli esseri umani, allontanandoli da se stessi e dalla propria natura che è, appunto, natura e connessione viscerale e animale con essa. Mi spaventa il futuro della natura e del nostro pianeta perché gli esseri umani – non tutti per fortuna -, come non è difficile constatare, mettono al centro dell’esistenza potere e arricchimento personale e individuale, anziché il benessere della comunità e della natura, dimenticando che alla natura dobbiamo la vita, l’ossigeno, la nostra intera esistenza. Per il mio personale futuro mi immagino tanti live, tanto contatto col mio pubblico e tanta nuova musica.