Francesco Balasso, il giovane cantautore si racconta

Francesco Balasso, il giovane cantautore si racconta

Marzo 15, 2021 0 Di master

Un brano dal sound intimo e allo stesso tempo carico di energia, questo è Origami, il nuovo inedito di Francesco Balasso. Il cantautore oggi ci racconta di più della sua vita e della sua musica, nella seguente intervista e ci colpisce con grande sincerità, oltre che con generosità per averci concesso il suo tempo!

Com’è nata la passione per la musica?

È nata quand’ero bambino, a casa ascoltavo Battisti, Zucchero, Pino Daniele e tanti altri, mi immedesimavo nelle parole e nei suoni, imparavo a memoria le canzoni, e le cantavo,

Abbozzando gli accordi con la mia prima chitarra. Da teenager rispolverai la collezione di vinili americani e inglesi dei miei, allora ascoltavo Beatles, Elvis, Pink Floyd, Spreengsteen quei suoni mi affascinavano tantissimo erano così diversi dalla musica che conoscevo. Col nonno invece ascoltavo Pavarotti e le grandi opere liriche, mi davano un’emozione incredibile.

Come è stato concepito il singolo “Origami”?

“Origami” è stata scritta di getto un anno fa agli inizi del lockdown, e si è evoluta all’interno di Questa situazione. Per i primi mesi è rimasta in casa a “lievitare”.

Con Francesco Dal Poz abbiamo lavorato al testo, lavorando la cellula iniziale, il ritornello che già esisteva, estendendolo, arricchendolo di immagini e dandogli la forma attuale che sentite nel brano finito. La parte sonora l’ho affidata alla sapiente cura di Roberto Visentin che è riuscito a mantenere quella chitarra arpeggiata, anzi a migliorarla, facendole indossare un vestito bello e attuale.

E com’è nato il suo videoclip?

La canzone è stata concepita per uscire con il Lyryc video. Ora sto pensando al video officiale, anche se non so dire una data di uscita.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Per adesso il piano è di uscire con un altro singolo, sicuramente “Have a goodnight again” e “Origami” contengono un sound completamente diverso rispetto a quel c’era stato prima.

Ho il desiderio di fare un album, anche se sento che per ora la strada giusta e continuare con i singoli.

 

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Il percorso dall’inizio ad oggi è decisamente cambiato, evoluto. All’inizio uscivo da solo Voce, chitarra e loop station, facendo i primi anni da one man show.

L’idea era costruire le canzoni in modo tale che suonassero come le avrei poi suonate dal vivo. Nel corso del tempo le esperienze e la maturità mi ha portato a capire che abbiamo a disposizione tantissime altre sonorità e soluzioni stilistiche. Quindi ho dato spazio alla creatività inserendo batterie, synth, bassi e altre figate elettroniche, e devo dire che mi piacciono e mi appassionano sempre di più.

Quali sono le influenze artistiche?

Mi piace tantissimo Ed Sheeran, il one man show più famoso, talentuoso e carismatico mi ha sempre affascinato e dato la carica. Mi piace molto Jovanotti, un artista che ho riscoperto in questi ultimi anni. Amo la musica strumentale acustica, mi piace molto Battiato, De Andrè, le sonorità di Nutini, il rythm & blues mi fa impazzire. Diciamo che ascolto di tutto e apprezzo molti artisti davvero diversi tra loro.

Quali sono le collaborazioni musicali?

Il featuring è una cosa che mi manca, non ti nascondo che mi piacerebbe farne in futuro.


E la collaborazione con l’etichetta “SorryMom” nel lavoro in promozione?

Da “Have a Goodnight Again” abbiamo cominciato la collaborazione che è proseguita con “Origami”. Questo nuovo lavoro è la riconferma che Sorry Mom!

è una realtà fatta di bravissimi professionisti che sanno comprendere le esigenze dell’artista. Luca e Ale hanno creduto in me fin da subito e sostenuto, per questo li ringrazio e gli dico “avanti tutta raga!!!”

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Nei miei testi esalto i piccoli tesori di tutti i giorni, che sia una storia, un film mentale, che sia l’amore in tutte le sue forme. Amo la vita e la canto! Perlopiù è sole anche se a volte anche il dark Side appare

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

Nel 2017 ho avuto la fortuna di partecipare a Musicultura prestigioso concorso in diretta Rai1, con una giuria composta dai maggiori artisti italiani. È  stata un’esperienza edificante,

Per la prima volta con un mio progetto calcavo un palco importante, mi pareva incredibile. Ho ricevuto molti apprezzamenti e anche molti consigli costruttivi da persone in gamba, Questo mi ha permesso di crescere molto artisticamente e professionalmente.

Quali sono i live importanti in cui ti sei esibito?

La band più importante a cui ho aperto lo show son stati i Lost al Revolution Live Club

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena musicale italiana ora vede una ventata di ringiovanimento e ciò è buono. Grandi artisti e band si contendono un mercato zeppo di proposte.

Mi piace questo ritorno alla musica leggera rivisitata con suoni e testi nuovi, attuali, vedi Fulminacci, Gazzelle, i Pinguini Tattici e tantissimi altri.

Se potessi modificare qualcosa darei più importanza al disco, i singoli permettono

di cavalcare l’onda, mentre il disco ti fa entrare nel mondo dell’artista, te lo fa conoscere ed amare nel profondo.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Consiglierei di ascoltare – e salvare in playlist – “Have a Goodnight Again” il singolo precedente ad “Origami” e l’album d’esordio “Via Marconi 38” con cui tutto questo è iniziato

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Ho percepito subito la gravità della situazione in cui tutti eravamo immersi, per mesi non ho visto la mia dolce metà e son rimasto chiuso in appartamento

dedicandomi a cose che non facevo da tempo. La novità di avere 24 ore a disposizione all’inizio mi ha gasato, quindi ho cominciato a sfruttare il parecchio tempo a disposizione, scrivendo, producendo;

poi, dopo un anno senza live, mi son reso conto ancora una volta di quanto, la performance dal vivo sia il contatto concreto con i fan, e questo è vitale per un artista. Per fortuna

tramite Instagram che è la mia base operativa, son riuscito a dialogare con i miei followers, tanto che poi ho pubblicato un video-diario di quel periodo. Molta sofferenza e allo stesso tempo molta gioia, così potrei riassumere quei mesi.

Quali sono i programmi futuri?

Programmi futuri ne ho diversi in testa, primo fra tutti uscire con un altro singolo, e poi altre idee che sto sviluppando attorno alle mie canzoni, come si dice stay connected!