Da Mojito a tutta la sua vita, giù la maschera per Gionathan
Giugno 16, 2023Straordinaria intervista oggi a Gionathan, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Mojito, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Gionathan, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita dell’artista che si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Gionathan!
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata in un contesto che mi ha influenzato fortemente: mio padre è un cantautore e chitarrista di grande talento. Fin da piccolo, mi ha coinvolto nelle prove e nei concerti della sua band, regalandomi un’esperienza preziosa nel mondo della musica. Crescendo, ho condiviso lo spazio della mia cameretta con il suo studio sempre più attrezzato, dove ho iniziato a produrre i miei primi brani di genere urban durante l’adolescenza. È stata anche durante gli anni delle superiori che ho sviluppato ulteriormente la mia passione, suonando il basso, l’armonica a bocca e prendendo lezioni di canto. Insieme a dei compagni di classe, ho formato una band e abbiamo iniziato a suonare in giro. Queste esperienze mi hanno portato ad affrontare il mondo della musica in modo più serio e professionale. Da allora, non ho mai smesso di credere in ciò che stavo facendo e avevo/ho da dire, cercando costantemente di crescere e di evolvermi…
“Gionathan” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!
Ho voluto fare un esperimento e provare a far rispondere un’AI a questa domanda così bizzarra… la cosa assurda è che nella risposta mi ci ritrovo, certo forse l’avrei scritta meno da curriculum, però il succo è quello, eheheh. Eccola qui:
Come musicista, non posseggo superpoteri nel senso letterale del termine. Tuttavia, posso condividere alcune delle mie abilità e caratteristiche che mi aiutano nella mia carriera musicale:
1. Voce versatile: Sono in grado di modulare la mia voce per adattarmi a diversi stili musicali, esplorando registri e tonalità differenti per esprimere le emozioni delle canzoni che interpreto.
2. Capacità interpretativa: Sono in grado di interpretare le canzoni con profondità ed emozione, cercando di comunicare e connettermi con il pubblico attraverso la mia performance.
3. Scrittura musicale: Possiedo la capacità di scrivere e comporre le mie canzoni. Posso mettere insieme melodie, testi e strutture musicali per creare brani originali che riflettano la mia creatività e il mio stile personale.
4. Carisma sul palco: Quando mi esibisco, cerco di trasmettere energia positiva e coinvolgere il pubblico. La mia presenza sul palco e la capacità di coinvolgere gli spettatori sono elementi che cerco di coltivare.
5. Capacità di adattamento: Sono in grado di adattarmi a diverse situazioni e collaborare con altri musicisti. Sono aperto a sperimentare e combinare diversi generi musicali per creare un sound unico e originale.
6. Determinazione e perseveranza: Come musicista, sono motivato a lavorare sodo, ad affrontare sfide e a migliorare costantemente le mie abilità. La determinazione e la perseveranza sono fondamentali per progredire e raggiungere i miei obiettivi nel mondo della musica.
Queste sono solo alcune delle qualità e delle abilità che mi aiutano nel mio percorso musicale. Sono sempre aperto a imparare e crescere come artista, cercando di portare la mia musica a un pubblico sempre più ampio.
A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per “Mojito”?
Hai ragione, a volte le canzoni nascono quando meno te l’aspetti. È un po’ come quando pianti un seme e non sai quando sboccerà. Ecco, “Mojito” è stata proprio una di quelle canzoni che ha avuto una gestazione lunghissima. È rimasta nel cassetto per un bel po’ di tempo, ma non è mai rimasta immobile. Ogni volta che la tiravo fuori per darle un tocco in più, prendeva una forma completamente nuova. È stato un processo di evoluzione costante, grazie anche alle influenze e al contributo degli amici artisti che mi circondano e che hanno messo le loro mani sulla canzone, dandole una nuova energia.
Quando ho scritto le prime frasi di questo testo sul mio cellulare, non avrei mai immaginato che un giorno sarebbero state cantate da una grande artista come Neja, la regina dell’Italodance, conosciuta per successi come “Restless” e altri pezzi che hanno venduto milioni di copie. Neja e io siamo amici da sempre e abbiamo condiviso molte esperienze musicali, compresi 20 giorni indimenticabili a New York City, grazie alla nostra insegnante di canto in comune. Da tempo ci dicevamo che avremmo dovuto fare una canzone insieme, ma sembrava che il momento giusto non fosse ancora arrivato. E poi, come per magia, è spuntato fuori “Mojito”. Quando ho capito che la canzone stava diventando un dialogo tra due persone, due amici complici, amanti, è stato quasi naturale proporla a Neja. E il suo entusiasmo non è tardato ad arrivare. Appena ha sentito la demo, mi ha detto: “Ma certo Giò, è pazzesca!”. Ed è stato davvero folle rendermi conto che questa sarebbe stata la sua prima canzone cantata in italiano. E credimi, la sua voce, che già di per sé è incredibile, diventa ancora più bella nella nostra lingua.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Assolutamente sì! “Mojito” non poteva non avere un videoclip, ed è stato divertente da realizzare! I De Stradis Brothers hanno diretto il tutto e hanno fatto un lavoro eccezionale. Nel video ci siamo solo io e Neja, e ti dirò una cosa, ci siamo divertiti un sacco durante le riprese. Ci muoviamo in uno spazio che somiglia ad una casa, ma ovviamente è tutto un set, un ambiente volutamente finto-domestico. Non ci prendiamo mai troppo sul serio, è tutto un gioco, e credimi, si nota! Alla fine, mettiamo in scena un mini house party. È stato fantastico vedere prendere vita il brano attraverso le immagini.
È prevista l’uscita di un disco?
Non al momento, il mio album “Anima Libera” è fuori da pochi mesi, ma ci sono un paio di altri singoli in arrivo che… vi piaceranno!
Cos’è per te l’arte, la musica?
Per me, l’arte, e in particolare la musica, è un mezzo di espressione e di comunicazione profonda, spirituale. La musica ha il potere di suscitare emozioni, di trasmettere messaggi, di connettere le persone e di parlare anche alla parte di noi meno razionale. E’ uno dei modi che uso per esprimere le mie idee, i miei sentimenti e le mie esperienze, in modo (spero) unico ma universale. La musica è una forma d’arte che attraversa confini e barriere culturali, è un linguaggio che può unire le persone in modi straordinari. Se vivessimo in un film di fantascienza potremmo paragonare la musica anche ad un portale verso altre dimensioni.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Fin da piccolo sono cresciuto ascoltando artisti blues e cantautori italiani, che hanno lasciato un’impronta profonda nel mio gusto musicale. Tuttavia, sono gli artisti black che hanno avuto la maggiore influenza su di me. Da leggende come Stevie Wonder, Marvin Gaye e Ray Charles, agli artisti attuali come Anderson.Paak, Bruno Mars e John Legend, passando per Craig David, R. Kelly e Lauryn Hill, fino ad arrivare a Usher. Mi affascina la loro musica, che spazia tra hiphop, soul, r&b e funk.
La musica di oggi è caratterizzata da una continua contaminazione tra generi, e io trovo ispirazione in questa diversità. Oltre agli artisti black, mi piace ascoltare band pop rock come U2 e Coldplay, così come apprezzo artiste donne come Beyonce e H.E.R. Tuttavia, al momento, i due artisti che mi divertono di più sono Bruno Mars e Anderson.Paak. Inoltre, c’è una grande quantità di musica indipendente, anche italiana, che esce ogni giorno in streaming e che suona in modo incredibile.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Le mie collaborazioni musicali sono state molto varie e stimolanti. Nel mio percorso artistico ho avuto l’opportunità di lavorare con artisti fortissimi come appunto Neja, FreakMe, BlackRockStar, Dj Fede, Ka Ma, Alabaster Vision, GroovHertz e molti altri. Inoltre, ho avuto il piacere di collaborare con una serie di artisti urban nel mio disco “Come Sabbia” realizzato insieme al producer Mista B. Tra questi artisti vi sono Maxi-B, ATPC, Caneda, Lefty, LaMiss, SoulFlake e Noa. Sono grato di aver avuto l’opportunità di lavorare con così tanti talenti e di aver potuto condividere parte del mio percorso con loro.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
La collaborazione con Red&Blue per la promozione dei singoli “Mojito” e “Paprika” è stata fondamentale per il percorso dei brani. Hanno compreso la mia visione artistica e hanno garantito una forte presenza mediatica. L’impegno di Marco e della mitica Valentina (di una gentilezza e disponibilità unici) hanno portato interviste, recensioni e servizi stampa. Red&Blue ha dimostrato professionalità e passione nel creare hype intorno ai singoli e il loro lavoro, accoppiato a quello della mia label Profimusic hanno dato il loro contributo. Quando si è artisti indipendenti le collaborazioni che generano connessioni con il pubblico e ampliano la visibilità della musica sono fondamentali.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Amo trasmettere buone vibrazioni, creare qualcosa che faccia stare bene me e gli altri. Qualcuno dopo aver ascoltato il mio ultimo album ANIMA LIBERA mi ha fermato dicendomi “le tue canzoni mi mettono di buon umore, vado in giro con le cuffiette col sorriso da ebete come una scema”. Ecco, credo che riuscire a cambiare in meglio l’atmosfera emotiva del prossimo sia davvero qualcosa di unico e prezioso. Insieme alla mia band cerchiamo di portare questo stesso mood anche sul palco ad ogni live, prendendoci sul serio solo quanto basta e divertendoci per primi noi… è un’attitudine che alla lunga paga; durante uno dei concerti di lancio del disco abbiamo ricevuto quello per me è stato il feedback più bello di sempre: al termine del live una persona del pubblico (che ci ascoltava per la prima volta in assoluto) ci si è avvicinata per ringraziarci dicendoci “sono appena uscita da mesi tremendi, mi avete regalato 2 ore di gioia, torno a casa diversa da com’ero quando sono entrata in questo club”. Una grandissima voce del passato come Al Jarreau diceva che cantare per lui era una missione, era per la gente, non solo per sé stesso… Esperienze come questa che vi ho raccontato mi hanno fatto capire che in effetti Al Jarreau non aveva tutti i torti, fare musica è sicuramente (anche) una responsabilità.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Beh, per quello c’è la pagina “biografia” sul mio sito —> wwww.gionathan.com 😉
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che la scena musicale italiana sia al momento molto interessante. Nonostante il mainstream produca ancora canzoni di qualità discutibile, alcune decisamente Tik-Tok oriented, c’è un fermento incredibile nell’underground. Ci sono una marea di giovani artisti talentuosi con idee interessanti e canzoni ben realizzate, soprattutto nel panorama dell’R&B, neo soul e funk. È incoraggiante vedere come stia finalmente nascendo una vera scena italiana in questo genere, con un’identità propria e l’aspirazione di raggiungere un vasto pubblico anziché confinarsi in un ambito ristretto. Sono fiducioso e vedo un futuro promettente per questi artisti. C’è una voglia di fare musica autentica e di qualità, e questo è un segnale positivo per l’evoluzione della scena musicale italiana.
Tuttavia, ci sono anche aspetti che potrebbero essere migliorati. Ad esempio, penso che sia importante promuovere una maggiore diversità di generi musicali anche sulle radio, ci andrebbe un po’ di coraggio nei programmatori musicali nell’andare oltre la Top50 della classifica airplay…
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Senza dubbio vi consiglio di andare ad ascoltarvi “Dimmi di no” o, se vi piace il funk “Brand new shoes”
Progetti a breve e lungo termine?
Un tour estivo che è già partito e che continuerà il più a lungo possibile.
Poi, come dicevo, c’è tanta altra musica pronta che pubblicheremo a brevissimo, mentre altra verrà scritta (anche da e per altri artisti) in un songcamp che avrò a luglio in Svizzera.
Sto poi lavorando all’organizzazione e alla direzione artistica di alcuni festival musicali, tra cui il primo DocBrown Music Festival e il VeNew274 Music Festival…
Insomma, non mi annoio.