Aristea e il suo COLORE DEL SAHARA, opere musica e pepoesia della straordinaria artista
Maggio 26, 2021Con grande piacere diamo il benvenuto a Arianna Piccinelli, pseudonimo di Aristea, artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro IL COLORE DEL SAHARA, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Aristea, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Aristea si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, Cantieri Sonori, Simone Tomassini, Marco Canigiula, le esperienze, come Anche Milano, Coloro di Oro, Castelli di Sabbia e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Aristea!
Com’è nata tua la passione per la musica?
E’ nata da piccolina, avrò avuto 4 anni! Mia madre mi cantava le canzoni di Vasco, di Biagio Antonacci…Io sorridevo quando sentivo la musica, poi le imparavo e le canticchiavo. Dagli anni successivi lo stereo è stato sempre il mio migliore amico, sempre con me..il mio compagno di giornate, in cui registravo sulle cassettine la musica della radio per poi ri-ascoltarmele, imparare tutto a memoria e cantarle. E’ sempre stato amore. Non potevo più fare a meno della musica, tanto che la custodivo come una cosa così preziosa e mia, capace di cambiarmi le giornate…capace di non farmi sentire sola, capace di darmi felicità.
Descrivi “Aristea” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
Aristea è un personaggio particolare. Racchiude caratteristiche contrastanti perché esiste il lato dolce, sensibile e calmo e quello più energico e “cazzuto” diciamo. I pregi di Aristea sono la capacità di ascoltare le persone, di capire gli stati d’animo e soprattutto di risollevare le persone dando loro coraggio e pensieri positivi. Attraverso la musica vuole trasmettere sempre belle sensazioni. I difetti di Aristea sono il vivere intensamente le cose che succedono e il fatto di farsi carico tanto delle situazioni degli altri con il rischio di farsi coinvolgere emotivamente fino a risentirne un pò. Tra i difetti c’è anche il cercare sempre di fare meglio, a volte essendo troppo rigida con sè stessa.
Come descriveresti la nascita di IL COLORE DEL SAHARA?
Avevo bisogno di quello…di comunicare che amare sè stessi è importante..che capire il nostro valore è fondamentale. Avevo bisogno di fare questa canzone, una canzone che segnasse la mia rinascita, la mia libertà, le mie consapevolezze.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Assolutamente sì, per me è molto importante la comunicazione a 360°. Credo che un brano abbia bisogno di essere fruito anche con la vista non solo con le orecchie. La voce comunica, così come le parole, il suono della strumentale, ma comunica anche una rappresentazione, l’artista nella sua interezza. Ho realizzato il Videoclip del brano in una località di lago, per dare un valore aggiunto al brano, per me il lago rappresenta serenità e libertà, ed è proprio uno dei punti cardine della canzone.
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Sicuramente più avanti penserò anche all’EP e questo brano non potrà assolutamente mancare!
Cos’è per te l’arte, la musica?
Vita, felicità, magia. E’ un luogo di libera espressione, è una casa, un posto sicuro, quello dove vorresti sempre stare.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho sempre ascoltato i cantautori italiani, ma sono passata poi da tutti i generi. Ho sempre avuto il mito di Anastacia, poi Elisa, Irene Grandi, Laura Pausini, Giorgia, Withney Houston, Beyoncè.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho collaborato con Dydo Huga Flame come corista nel 2016 andando in Tour in tutta Italia, con dei cantanti e rapper emergenti in cui ho eseguito i cori, ritornelli, scritto delle parti di testo. Ho collaborato con dei dj per delle situazioni nei risto-pub , con i DJ (Nasini-Gariani-Marchesini) su un brano house dove ho scritto il testo e cantato il brano, con musicisti per situazioni live (facevo le stagioni chitarra e voce con chitarristi), con Daniele Piovani sulla rivisitazione di due cover di cui ho fatto anche il video, con cantanti e musicisti di tutta Italia in cui abbiamo realizzato una canzone tutti insieme in piena pandemia, da casa, con Simone Tomassini, con Marco Canigiula e i suoi collaboratori.
E le collaborazioni con Red&Blue, Cantieri Sonori, Simone Tomassini, Marco Canigiula e quelle nel lavoro in promozione?
So che Red & Blue è una realtà che lavora bene. Stimo tanto Marco Stanzani, ho sentito sensazioni positive che mi hanno portato a scegliere loro per la mia promozione. Nutro tantissima stima anche per Simone Tomassini, con il quale ho scritto i miei due brani “Anche Milano” e “Coloro di Oro”, ma ricordo anche sempre con molta emozione la cover di Acida completamente rivisitata, con Simone al pianoforte. Anche Marco Canigiula e la realtà Cantieri sonori sono una bellissima realtà, mi sono apparsi un giorno per volere del destino mentre stavo pensando a Sanremo giovani. E con Marco ho fatto due brani: “Castelli di sabbia”, una canzone riflessiva sullo stato d’animo in tempo di covid:, strade deserte, persone angosciate ma piene di speranza e voglia che tutto finisca e si ricominci a vivere, e questo brano: “Il Colore del Sahara”, insieme al Team di Cantieri Sonori.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Ho l’esigenza di comunicare con gli altri da un punto di vista emozionale. La musica secondo me è un grande abbraccio universale, una medicina, una droga che non fa male. Sento l’esigenza di cantare per stare bene e di condividere con gli altri le mie emozioni, i miei pensieri, le mie esperienze. Mi sento tanto gratificata da chi mi segue da anni perché spesso mi sento dire che grazie a me sono felici.
Voglio regalare sorrisi, emozioni, voglio fare del bene alle persone, trasmettere serenità in questa società sempre più stressata.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi come i tuoi successi Anche Milano, Coloro di Oro, Castelli di Sabbia?
Ogni esperienza per me è sempre una nuova sfida, una nuova avventura. Non dimenticherò mai il Tour con il rapper, i problemi tecnici nei locali che avevano l’attrezzatura scadente, le serate in cui facevo piano bar con la febbre a 39, le serate karaoke dalle grandi risate ma anche dalla paura di non avere più i microfoni a fine serata, le serate in cui cantavo sul lago e tutti con gli accendini accesi quando arrivavano le canzoni di Vasco, a quelle dove mi emozionavo e non ricordavo più alcune parole, le prime serate nei ristoranti, quelle con il chitarrista e quelle in cui andavo da sola con le basi, il freddo che ho preso a volte sui palchetti mentre cantavo, i concorsi, le masterclass, le lezioni di canto e gli insegnanti che ho cambiato…Le canzoni che ho buttato via, i sogni, i sacrifici, la mia timidezza, la voce che tremava dall’emozione… Le delusioni che ho preso, le scelte che ho fatto…La mia vita a Milano…l’esperienza a Castrocaro…la nascita del brano Anche Milano nata dopo una discussione dove l’impulsività e l’alcool hanno preso il sopravvento. Le collaborazioni in cui da un discorso nasce una canzone, come nel caso di Coloro di Oro. Coloro di Oro è l’emblema del progetto di vita e artistico di Aristea. Lì dentro ci sono io, c’è come ho cercato di colorare la mia vita e quella degli altri nonostante la vita per me non sia stata facile. Castelli di sabbia come dicevo sopra, è una riflessione che riflette anche la speranza.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che stiamo attraversando un periodo di evoluzione musicale, un periodo in cui hanno preso piede altri generi musicali rispetto a quello della musica leggera italiana tradizionale. Penso che sia giusto che ci sia questa evoluzione, sento molto alta l’attenzione su quello che è la parte strumentale di un brano. Ora come ora forse la base è importante anche più del testo…Forse è più importante lo stile, la particolarità. Ogni cosa vive il suo corso, fa il suo percorso e la musica in questo caso sta inglobando più situazioni/generi diversi: il rap, la trap, l’indie, la dance, il pop, forse ora come ora manca un po’ di rock!
Cosa cambierei?
Cambierei il funzionamento del sistema musicale. Se fosse per me, tutti dovrebbero avere il loro spazio per potersi far ascoltare dal grande pubblico.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Vi consiglio di ascoltare Coloro di Oro, più di una volta.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Per me il periodo covid è stato da una parte molto molto riflessivo e a tratti duro (perchè ho preso anche il covid e quando lo si prende è difficile da affrontare anche a livello psicologico soprattutto perchè non sai fino a dove si potrebbe spingere sul tuo corpo), dall’altra un periodo in cui mi sono data da fare ancor di più nella musica perchè sono riuscita a far uscire 3 brani miei, ho cominciato finalmente il corso di chitarra fino a riuscire a suonare molti brani che mi piacciono. Adoro gli strumenti, vorrei saper suonare anche il piano e la batteria. C’è tempo magari anche per quello. Ovviamente ho sempre cantato in casa, oppure quando si poteva al parco. Ovviamente le situazioni dei live non si potevano fare ma, ci si adatta e si fa quel che si può.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Sto continuando a scrivere brani, sto facendo un corso di songwriting per ampliare le mie vedute anche a livello strutturale, melodico, creativo e le mie capacità autoriali.
Ho il gruppo con il quale sto preparando il repertorio da proporre sia come artisti di strada che nei locali, ma io ambisco sempre al grande pubblico. Io vorrei tanto potermi fare conoscere da più persone possibili: forse dopo molti anni proverò la strada dei talent. Sicuramente mi avvicinerò di più anche ai concorsi musicali e nel frattempo mi preparo per proporre un brano a Sanremo giovani, visto che è il mio grande sogno sin da piccina.