A tu per tu con Jaboni incredibile artista
Luglio 9, 2024Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Jaboni, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Il cielo è tutto ciò che mi basta, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a Jaboni, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, Jaboni si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Jaboni!
La tua passione per la musica: come e quando è nata? Ci sono stati momenti o persone che hanno avuto un ruolo cruciale nel tuo percorso?
Non ricordo il momento in cui è nata, perchè c’è sempre stata, sin da piccolo. Comprai il mio primo CD ad 11 anni ed era Out of Time dei R.E.M. A casa si ascoltava musica in ogni occasione. Durante l’adolescenza ho iniziato a suonare la chitarra, a scrivere canzoni e piano piano a scoprire la mia voce. Credo che l’incontro più importante sia stato nel 2017 con Giorgio Lorito (GIL Produzioni), prima di tutto un grande amico e poi il produttore delle mie canzoni, che ha creduto nel mio potenziale sin dal primo momento.
“Jaboni” è un nome d’arte molto particolare. Puoi raccontarci com’è nato questo pseudonimo e come definiresti il tuo sound?
Lo definirei più il cognome d’arte, perché effettivamente è il mio cognome, che in realtà è Iaboni. Ma nasce storicamente come Jaboni, finché, intorno agli anni 60, mio nonno decise di modificare l’iniziale. Quindi Jaboni è un pò come tornare alle origini. Definirei il mio sound pop elettronico.
Il cielo è tutto ciò che mi basta segna un momento importante nella tua carriera. Come è nato questo brano e cosa rappresenta per te?
Rappresenta un passo molto importante, è il primo brano pubblicato in lingua italiana, e dopo anni di canzoni in inglese è un pò come mettersi finalmente a nudo. E’ un brano che ho scritto nel tempo, ogni tanto ci tornavo su e modificavo qualcosa. Descrive quel momento nella vita in cui ti fermi un istante e analizzi quanto hai vissuto e a che punto sei del percorso che avevi in mente.
Il lavoro è accompagnato da un videoclip. Puoi raccontarci qualcosa di più sulla realizzazione del videoclip?
Il videoclip è diretto da Daniele Tofani, abbiamo puntato ad un’immagine semplice e diretta, in cui io sono al centro della scena, così come canto nel brano. Bisogna essere protagonisti delle proprie vite per rendersi conto che a volte abbiamo già tutte le carte per essere quello che siamo.
Hai in programma l’uscita di un disco? Se sì, cosa possiamo aspettarci da questo progetto?
Ho in programma l’uscita di altri brani in lingua italiana nei prossimi mesi, che verranno poi raccolti in un ep.
Raccontaci del tuo percorso artistico: dagli studi, alla gavetta, fino ai momenti di grande soddisfazione. Quali sono state le tappe più significative?
A vent’anni mi sono trasferito a Roma da Frosinone per studiare architettura e la vita in capitale mi ha dato molte occasioni per poter fare musica. Ho preso lezioni di canto, sia private che all’accademia Scarlatti, poi sono entrato a far parte di due formazioni corali, una gospel e una di voci a cappella, e questa è stata l’esperienza formativa sicuramente più importante. Poi ho cominciato a partecipare a vari concorsi, tra i quali il Tour Music Fest, che mi ha dato l’opportunità e il coraggio di intraprendere il mio percorso da cantautore.
Le tue influenze artistiche sono un elemento fondamentale del tuo lavoro. Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Sono veramente tanti, sono estremamente vorace e curioso in ambito musicale, cerco sempre nuove ispirazioni. Sicuramente influenze pop elettroniche di James Blake, Placebo, Imagine Dragons… ma anche Tracy Chapman, Alanis Morrissette, Bejonce…potrei andare avanti all’infinito
Collaborazioni musicali: quali sono state le collaborazioni più importanti e significative della tua carriera finora?
Senza dubbio la collaborazione iniziata nel 2021 con Giorgio Lorito di Gil Produzioni, che ha prodotto tutti i brani che ho pubblicato finora e con il quale continuo a collaborare per il mio progetto.
Attraverso la tua musica, quali messaggi o emozioni desideri trasmettere al tuo pubblico?
In ogni canzone che scrivo cerco di raccontare una storia, un concetto, un’emozione, provo a trasmettere un messaggio che faccia venir voglia di fare, di mettersi in gioco, di provare e sicuramente di volersi più bene.
Oltre alle tue pubblicazioni, ci sono esibizioni live, concerti o concorsi che hanno avuto un impatto significativo sulla tua carriera?
La partecipazione al Tour Music Fest è stata una sorta di trampolino di lancio, perchè mi ha dato una spinta a provare a fare qualcosa di mio. Da lì sono successe cosi tante cose, ed ogni live ed esibizione mi ha arricchito, mi ha insegnato molte cose.
Qual è la tua opinione sulla scena musicale italiana contemporanea? Ci sono aspetti che pensi andrebbero migliorati o cambiati?
La scena musicale italiana è talmente in evoluzione, con una rapidità poi che si fa difficoltà a seguire passo passo. C’è molta sperimentazione, soprattutto se si va a scavare negli ambienti di nicchia o tra gli artisti emergenti, che a volte trovo più coraggiosi e pronti a trovare strade alternative. Purtroppo si tende a lasciare spazio quasi esclusivamente a chi ha già più carte per vincere o per avere un successo prevedibile, si investe di meno quindi e questo fa si che molti prodotti anche ottimi musicalmente non vengono adeguatamente distribuiti e fatti conoscere ai più.
Oltre al tuo ultimo lavoro, ci sono altri brani della tua discografia che consiglieresti di ascoltare per conoscere meglio il tuo stile e il tuo percorso artistico?
Sicuramente il mio singolo di debutto, Love Comes back to me, pubblicato nel 2021. E poi devo dire che finora ho pubblicato 6 singoli, quindi consiglierei di ascoltarli tutti, visto che ognuno di loro rappresenta un lato differente della mio modo di fare musica, così in meno di un’ora potreste conoscermi pienamente!
Infine, quali sono i tuoi sogni e obiettivi futuri? Dove ti vedi nei prossimi anni e quali traguardi speri di raggiungere?
Il mio unico obiettivo è quello di continuare a fare musica, vorrei far conoscere la mia musica a più persone possibile, lavorare a nuovi progetti, nuove collaborazioni.. spero che il mio futuro sia pieno di stimoli, di energie e sinergie sempre diverse, e spero di mantenere costante la mia passione e di non annoiarmi mai.