Intervista alla band Volume2: “L’amore sta nel rispetto profondo della libertà”

Intervista alla band Volume2: “L’amore sta nel rispetto profondo della libertà”

Maggio 21, 2024 0 Di Antonella B.

Torniamo indietro di qualche anno, com’è nata la vostra passione per la musica? Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il vostro percorso!

Innanzitutto, vi ringraziamo per l’opportunità. Il nostro progetto è un po’ la punta dell’iceberg di un impegno che richiede tanto sacrificio, dedizione, ma soprattutto un’incessante voglia di fare della musica un punto di riferimento nella nostra vita. Ognuno di noi ha una storia diversa. Daniele (il batterista) e Simone (il tastierista/bassista) sono sicuramente i due musicisti “puri” della band e il loro lavoro di ricerca del sound non ha mai fine, un grande vantaggio per gli “altri due”, come si definiscono loro stessi, Giuliano (voce e tastiera) e Gian Luca (chitarra). Questi ultimi sono meno “studiati” dal punto di vista accademico, ma la loro grande passione li ha portati, seppur attraverso un percorso più autodidattico, a formare la loro identità artistica in maniera molto peculiare. E ora parliamo della gavetta. Ah, la gavetta! Quante gioie e quanti dolori! Ma d’altronde la vita di chi fa musica non potrebbe essere diversa. In particolare, Giuliano, Gian Luca e Daniele hanno condiviso tanti anni di live in tutta la Sardegna, nelle situazioni più disparate: piazze, matrimoni, serate nei locali più importanti dell’isola e quant’altro. Possiamo dire che in più di 12 anni ci siamo tolti tante soddisfazioni, ma non avremmo mai pensato che, dopo tanto tempo, il nostro entusiasmo potesse rinascere in maniera così travolgente e coinvolgente. L’introduzione nella band di Simone e la necessità, quasi viscerale, di affiancare all’attività live un progetto di brani inediti sono stati la nuova linfa che ha dato vita ai Volume2 e, di conseguenza, a “L’ultima canzone”.

Descrivete il progetto “Volume2”, con pregi e difetti.

Il progetto Volume2 altro non è che l’unione di quattro persone profondamente diverse l’una dall’altra, ma allo stesso tempo unite come non mai da una forte sinergia artistica, ma soprattutto umana. E questo credo che sia il maggior pregio della band e forse anche l’elemento più essenziale. Per quanto riguarda i difetti potremmo dire che, essendo di recente formazione, a volte capita che quel filo conduttore sinergico che ci ha unito così bene da subito si “imbrogli” un po’ e allora in certi momenti si perda un po’ la bussola, ma possiamo affermare con grande soddisfazione che anche questo aspetto va migliorando di giorno in giorno grazie al forte affiatamento che ci lega.

Nel vostro primo singolo “L’ultima canzone” parlate d’Amore, una dedica da chi ancora prova un forte sentimento a chi ha deciso di proseguire la sua vita per un’altra strada. Vi va di raccontarci qualcosa a riguardo? Magari qualcosa che non avete mai detto nelle altre interviste…

Qualcosa che non abbiamo già detto?  Siamo sicuri che non abbiamo mai confessato a nessuno che eseguire “L’ultima canzone” abbia cambiato molto della prospettiva che avevamo precedentemente sul concetto di amore e libertà. Mai come nel periodo di preparazione del brano ci siamo resi conto quanto amore ci sia nel rispetto profondo della libertà, non solo del proprio partner, ma di chiunque ci stia a cuore.  Purtroppo capita spesso di confondere la gelosia e l’interdipendenza “tossica” con l’amore, ma non c’è niente che li accomuna. A volte, quando si arriva alla consapevolezza che qualcosa è destinato a finire, il più grande gesto d’amore può semplicemente risiedere nel “lasciare andare”.

Volume2
Volume2 – L’ultima canzone

Questo singolo farà parte di un disco? Nei prossimi brani sarà sempre l’Amore a farla da padrone?

Lo auspichiamo vivamente.  L’amore è sempre insito in quello che facciamo, quello che destiniamo sempre chi a chi ci supporta, l’amore per la musica e soprattutto per quello che la stessa musica può cambiare in noi e in chi ci circonda. 

Quali sono, se ci sono, gli artisti che prendete come riferimento?

Abbiamo tutti gusti differenti, ma indubbiamente ci accomuna e ci lega una passione comune per il pop rock britannico. Come non citare mostri sacri come i Beatles, i Pink Floyd, gli U2, i Queen, ma anche i Radiohead, i Coldplay, gli Oasis e i Blur.

In futuro vi piacerebbe collaborare con qualche vostro collega?

Innanzitutto ci teniamo a precisare che già “L’ultima canzone” è il frutto di una collaborazione di cui andiamo tanto fieri, quella con la nostra etichetta “RobadaMattidischi” e il nostro amico fraterno Massimo Sestu che ha prodotto il brano e con cui c’è una grande stima reciproca. In futuro chissà, come già saprete noi sardi siamo molto attaccati alla nostra terra perciò ci farebbe sicuramente molto piacere poter collaborare con la band più rappresentativa della nostra isola, i Tazenda, con cui peraltro il nostro amico Massimo collabora sovente.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa state lavorando?

Possiamo con una certa dose di orgoglio comunicarvi che siamo già a buon punto con il secondo lavoro, ci sono gli ultimi dettagli da ultimare, ma abbiamo una certa impazienza di concluderlo e farvelo ascoltare.