“Quello che basta” è il nuovo singolo del cantautore Riki Cellini, in radio, nei digitali store e nelle piattaforme streaming a partire da venerdì 15 settembre. C’è un filo sottile che attraversa le produzioni di Riki Cellini. Un filo che si lega, e ci lega, agli anni ‘80 per poi dipanarsi nel tempo grazie alla forza della tenerezza, della nostalgia e della semplicità di rimandi e citazioni che non sono solo meccaniche ripetizioni di suoni o arrangiamenti, ma autentiche reinvenzioni. Un filo dunque che potremmo anche chiamare “amore”, così come il messaggio stesso di questa nuova canzone: lo straordinario del quotidiano, degnamente annunciato da una sigla. Un varietà “per parlare di niente” forse, ma in cui amiamo “battere le mani a tempo”. Indipendente, appassionato e controcorrente, Riki Cellini pubblica “Quello che basta” a distanza di 2 anni da “Canzonissima”, l’omaggio citazionista che riporta alla bella televisione e alla musica di una volta.
Per incominciare vorremmo chiederti come è nato il tuo amore per la musica. È una passione che hai fin da piccolo?
Sì, è nato in tenera età. Ho avuto la fortuna di avere una mamma rock. La casa era piena di vinili dei Rolling Stone, Pink Floyd, De André, Mina … ed io ne ero affascinatissimo. Passavo ore in compagnia del giradischi e delle meravigliose emozioni che quelle canzoni mi trasmettevano. Ieri come oggi. Sono infatti un grande appassionato di vinili. Ne ho pubblicato pure uno qualche anno fa: “Niente di nuovo”, un album raccolta che ripercorre la mia musica con editi, inediti e duetti.
Come ti approcci alla tua arte, quali sono i tuoi obiettivi, a cosa punti quando scrivi la tua musica?
L’obiettivo principale è certamente quello di realizzare qualcosa di buono che possa muovere e stimolare chi si lascia coinvolgere da quello che ascolta. Le mie canzoni raccontano storie, spesso viaggiano nei ricordi, esplorano territori differenti ma sono sempre fortemente legate al nostro sentire, alla quotidianità, a quello che ci gira intorno.
Tra le molte esperienze fatte, ce n’è una in particolare che porti nel cuore?
Quella radiofonica. Ho lavorato oltre 10 anni per le radio, da Radio Number One a R101. Mi piace, anzi per me è vitale, esplorare tutti i territori della comunicazione. Ricordo con affetto anche un’esperienza televisiva per MTV Italia. Morgan mi scelse per interpretare un personaggio al fianco di Andrea Pezzi, padrone di casa del suo “Tokushow” nel 1998.
Hai da poco pubblicato un nuovo singolo, “Quello che basta”. Quali sono gli aneddoti, se ce ne sono, che dovremmo assolutamente sapere su questo lavoro e che ritieni importante raccontarci?
“Quello che basta” è una canzone di due minuti e mezzo. In realtà durava molto di più. C’erano almeno altre 3 strofe che raccontavano altrettante fotografie. Abbiamo deciso di tagliarle per rendere il brano più snello, e immediato. Soprattutto per lasciare una finestra aperta dove ognuno di noi possa dare o trovare una propria interpretazione delle piccole cose che bastano per ritrovare se stessi tra i milioni di impulsi che riceviamo al giorno.
Hai programmi riguardo a concerti futuri?
In realtà non mi sono mai fermato con i concerti. È come a un calciatore togliere la palla. Il live poi è l’espressione più sincera per chi come me fa della musica la sua ragione. Sono sempre molto interattivi i miei concerti. In questi ultimi è proprio il pubblico a scegliere le canzoni intrappolate in un collage di polaroid virtuali.