Intervista al cantautore Napodano

Intervista al cantautore Napodano

Novembre 28, 2023 0 Di Antonella B.

Come descriveresti la nascita di “Ciccio sa volare”? E quanto sei soddisfatto del risultato?Traumatica, direi! Ho vissuto in terza persona due fatti terribili legati al bullismo che mi hanno riportato alla mente la mia infanzia e adolescenza. Il risultato della canzone credo sia abbastanza positivo, è la motivazione che mi ha portato a scriverla che mi fa letteralmente schifo.


Con quale artista ti piacerebbe collaborare in questo momento e perché?

Oggi mi sento generoso e ve ne cito addirittura tre!

  1. Fulminacci perché adoro la sua penna.
  2. Brunori Sas perché è l’artista più vicino ai cantautori che ho sempre amato.
  3. Morgan perché è troppo forte!

Domanda flash: tre momenti salienti della tua vita per essere l’uomo che sei oggi?
Quando mi sono reso conto che avrei potuto studiare e fare qualcosa di più, anche con la musica.

Quando mi sono reso conto di aver buttato al secchio una buona parte di adolescenza e giovinezza volendo crescere troppo in fretta (per essere educati e non scendere nei dettagli).

Quando ho provato ad essere quello che non ero, snaturandomi totalmente, provando a vivere una vita che la società voleva da me, forse che anche la mia famiglia voleva per me, e poi mi sono reso conto che quegli anni in cui avrei potuto fare molto di più per me stesso, non sarebbero tornati più.

E tre momenti che ti hanno consentito di essere l’artista “Napodano”?
Quando sono partito per Londra, da ragazzo, convinto di essere un dio della musica e mi sono scontrato con la realtà dove c’erano artisti veri che mi hanno rimesso con i piedi per terra (o sotto terra!).

Quando sono partito per Bruxelles, avevo finito i soldi da parte e mi sono messo a cantare anche nei posti più assurdi e demotivanti pur di racimolare qualche spiccio.

Quando ho adottato la mia prima coppia di ratti e sono stato folgorato dall’ispirazione scrivendo “Storia di un Ratto”, brano dal quale è cominciato il progetto “Napodano”.

Siamo in un momento difficile per l’intera umanità. Dopo la pandemia, ora una guerra. Sappiamo che sei una persona sensibile e attenta a questi aspetti. Cosa ne pensi di quello che sta accadendo?
Che il mondo civile è governato da un branco di imbecilli che pensano biecamente al solo interesse personale senza far caso alle conseguenze. La pandemia, le guerre tutte, sono soltanto la punta dell’iceberg di una società che sta andando a rotoli. Ma questo non è la parte peggiore. Noi ci indigniamo, critichiamo, ci arrabbiamo ma siamo totalmente impotenti. Il nostro voto non vale più niente, le nostre volontà sono schiacciate da una potenza invisibile che… ok, credo di aver reso l’idea!

E come può la musica aiutarci a superare momenti così drammatici?
Ad oggi è molto difficile che possa farlo. Mi spiego meglio: l’industria musicale poco più di 20 anni fa si è resa conto di una cosa fantastica e al contempo terribile, cioè che gli artisti hanno un potere mediatico mostruoso. Basti pensare a quello che sono riusciti a smuovere i vari Hendrix, Joplin, Lennon, Sting, Bono, Geldof… per i diritti dei neri, delle donne, per la pace, per far sentire la voce della gente. Hanno smosso intere generazioni e questa cosa fa terribilmente paura ché non si può più permettere che un artista cresca tanto da poter essere un faro per la gente. Ora la musica ci può far cantare, divertire, cambiare umore, questo sì, ma non arriva più lontano di così perché si fa in modo che oggi l’artista sia un influencer di costume, non di idee.

Che rapporto hai con i social? Comunichi con il tuo pubblico?
Fino a poco tempo fa era un rapporto molto scostante, per mia sola ed esclusiva colpa; ora va meglio, cerco di essere più presente possibile perché ho capito quanto possa essere importante esserci per le persone che ti seguono (non molte, nel mio caso, ma sempre presenti).

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
A livello di scrittura ormai non è più una sorpresa; scrivo sempre e tanto, a volte cose carine, a volte robaccia ma l’ispirazione è sempre presente. La grossa novità è che dal mese prossimo, per la prima volta dopo 10 anni di permanenza in Gallia Belgica, mi esibirò in un mio concerto di sola musica originale, e sarà il primo di una lunga serie (o almeno spero!). Per riprendere la domanda dei social, seguitemi e saprete!