Intervista a Celia: la cantautrice e psicologa che tocca il cuore con ‘Chissà se ci sarai’

Intervista a Celia: la cantautrice e psicologa che tocca il cuore con ‘Chissà se ci sarai’

Luglio 29, 2024 0 Di Antonella B.

Celia, cantautrice e psicologa, fonde le sue due passioni in un viaggio musicale che esplora emozioni e introspezione. Le sue canzoni affrontano temi di crescita e trasformazione, offrendo ai suoi ascoltatori un rifugio melodico e una fonte di ispirazione. Il suo nuovo singolo “Chissà se ci sarai” affronta il tema della maternità ed è già riuscito a toccare profondamente il cuore del pubblico. In questa intervista, l’artista condivide il suo percorso personale e professionale, rivelando le sfide e le gioie che accompagnano la sua doppia carriera.

La tua musica nasce spesso da esperienze personali e dalla necessità di curare e comprendere queste esperienze. C’è una canzone in particolare che ti ha aiutato a superare un momento difficile della tua vita?
Il momento per me più difficile per ora è stato il passaggio all’età adulta, anni universitari e post. Avevo situazioni familiari difficili, non sapevo che strada intraprendere, chi ero. È un’età davvero difficile. In quegli anni vivevo con le canzoni di Elisa, soprattutto i dischi in inglese, che mi accompagnavano con la loro capacità di cogliere emozioni delicate in modo raffinato. E così penso a “The Marriage”, nella versione del disco Lotus, che mi ha aiutato a incontrare me stessa.

Il tema della maternità è centrale nel tuo singolo “Chissà se ci sarai”. Come pensi che la tua esperienza personale influenzi la percezione di questo brano tra i tuoi ascoltatori?
Io racconto le mie canzoni, non le lascio in sospeso come altri, invece, raccomanderebbero.Questo influenza sicuramente. Però ho visto che “Chissà se ci sarai” arriva comunque, anche se non la spiego. C’è chi mi scrive che si è rivisto bambino, che ha pensato ai propri nonni, ai figli, a chi ama… è esattamente quello che capita a me quando la ascolto. È dove volevo arrivare ed è bellissimo vedere che, grazie anche a degli ottimi producer, Daniele Giuili e Nicola D’amati, ci sono riuscita.

Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato nel bilanciare la tua carriera di cantautrice con la tua professione di psicologa?
Mica ci sono riuscita! È tutto in divenire. Il problema è di tempo e logistico, girare per live per promuovere una canzone è poco compatibile con un mestiere full time e impegnativo. Quindi sto capendo passo passo… 
Vi terrò aggiornati!

Ci sono album o artisti che consideri pietre miliari nella tua formazione musicale?
Come già dicevo, Elisa. Ma anche Carmen Consoli, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, Levante, sono quelli che riconosco di più come influenze. Ho sentito molto altro, soprattutto stranieri ma questi sono quelli che credo mi permeino quando mi approccio alla scrittura. 

Hai mai considerato di scrivere un libro o un diario che accompagni la tua musica, condividendo più profondamente i tuoi pensieri e processi creativi?
Bella idea! A un libro non avevo pensato, volevo però dare più spazio sui miei social media alle riflessioni psicologiche legate alle canzoni, alle emozioni che ci sono dietro e al significato che hanno nella nostra vita.

La musica spesso riflette l’evoluzione personale dell’artista. Come pensi che la tua musica si evolverà nei prossimi anni?
Ho giocato molto con la mia parte ironica, irriverente e un po’ diretta. Le canzoni che non sono ancora uscite hanno questa qualità. Credo che la mia prossima sfida sia avere il coraggio di andare a parlare di emozioni dolorose e profonde, anche senza l’ironia, guardandole in faccia e esprimendole al mondo a testa alta. Da questo punto di vista è innanzitutto una sfida personale, difficilmente mostro la tristezza o le emozioni negative, pensa farlo con il grande pubblico! Ma credo sia un passaggio importante sia personalmente che musicalmente. Quindi prima o poi si piangerà… 😀