Da Odi e Cedi a tutta la sua vita, giù la maschera per Adriana Caprio
Ottobre 23, 2021Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Adriana Caprio, artista poliedrica che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Odi e Cedi, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a Adriana Caprio, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Adriana Caprio si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Sorry Mom!, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Adriana Caprio!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Non ricordo con precisione. Fin da piccola ho amato la musica, forse ascoltando mio padre suonare e comporre canzoni oppure influenzata dalla musica che si ascoltava in famiglia. So solo che tra i sei e i sette anni componevo canzoni anche io, per le più svariate situazioni e per le persone che amavo. E amavo farle ascoltare agli altri. Poi ho iniziato a cantare, quando alle elementari cercavano bambini per il coro della scuola, ed io cantai una canzone che mi cantava sempre mia nonna. Da allora non ho smesso più.
Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Adriana Caprio e il suo personaggio,?
Non sono certa che il mio sia un personaggio. Cerco di essere quanto più me stessa possibile, anche perché la musica mi fa sentire davvero me stessa. Certamente, poi, in un’unica persona si racchiudono uno, nessuno e centomila!
Come descriveresti la nascita di Odi e Cedi?
Odi e Cedi è un brano nato un po’ per divertimento. Era un periodo in cui mi divertivo a manipolare, arrangiando in chiave moderna, arie antiche, soprattutto del periodo barocco, un periodo musicale che mi piace tantissimo. Una delle prime arie che studiai quando incominciai col canto lirico fu “Intorno all’idol” mio di Cesti: mi innamorai di questo meraviglioso brano e allora non potevo che iniziare con questo. Per quanto riguarda il testo, che non ha nulla a che fare col brano originale, mentre lo scrivevo pensai: questo testo ha qualcosa di familiare! E d’un tratto ho visto in quello che scrivevo una possibile risposta al famoso carme di Catullo, Odi et amo: la parte recitata finale va a confermare e sigillare il tutto. Posso dire che Odi e Cedi rappresenta un po’ tutto ciò di cui mi sono nutrita fino ad ora: la musica leggera, quella lirica e gli studi umanistici.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Certo! E il video vuole materializzare visivamente il significato della canzone: il borgo di Caserta Vecchia, una delle bellezze della mia città, crea quel clima un po’ tetro e misterioso, mentre il vestito bianco e nero rende chiaro il senso del brano, mettendo in luce gli opposti dell’unità. Una relazione amorosa tormentata, tra l’odiare e il cedere al desiderio d’amore, è incarnata nella figura di questa donna che assomiglia a uno spettro pieno di sensualità e che è tormento per il suo uomo ed ella stessa tormentata da quest’amore.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Odi e Cedi è il primo brano di questa collaborazione con Sorry Mom! Ed è il primo brano di un mio progetto che trae ispirazione dalla musica antica, un progetto ancora in corso d’opera.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Il mio percorso musicale l’ho vissuto sempre in primis nella mia intimità, non senza tormenti. Ma è stata la musica stessa a guarirmi, come credo succeda un po’ a tutti i musicisti. L’esperienza che ho vissuto dalla pubblicazione del mio primo album Est amor fino ad adesso mi ha aiutato ad entrare in quest’ambiente in cui all’inizio mi sentivo un po’ persa, permettendomi di conoscere persone, luoghi, modi e strumenti per migliorare innanzitutto nella produzione dei brani e nella condivisione della mia passione con un pubblico più ampio.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Posso innanzitutto dire chi fu il mio primo idolo musicale: Giorgia. In generale, la musica italiana della mia generazione di bambina è stata la mia prima influenza e poi più ampiamente il pop internazionale fino a quando non ho varcato la soglia della musica classica, che mi ha fatto scoprire nuovi orizzonti, un mondo immenso, dall’antichità fino ad oggi. Poi, amo la musica elettronica e il rock, anche se credo che tutti i generi musicali abbiano la loro grande bellezza e anche una certa influenza su di me. Altre influenze provengono sicuramente dall’oriente: la musica dell’medio ed estremo oriente la sento molto affine al mio modo di fare musica, sia quella antica che quella contemporanea. In particolare, sono una grande fan di un gruppo rock giapponese, i B’z, che posso dire essere la mia band preferita. La musica che compongo risente di tutte queste influenze e fa emergere di volta in volta l’influenza musicale di cui in quel momento necessita il mio animo per esprimersi al meglio.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho quasi sempre viaggiato da sola, le conoscenze e le collaborazioni sono nate col tempo, per esempio la conoscenza, l’amicizia e la collaborazione con un musicista spagnolo, Magma Lows, bravissimo produttore di musica elettronica. Ci seguivamo a vicenda finché, con l’esplosione della pandemia e il primo lockdown, abbiamo deciso di far qualcosa insieme anche se a distanza, qualcosa che mettesse insieme la musica classica con quella elettronica: Master Strings. Poi è iniziata la collaborazione con Sorry Mom!
E la collaborazione con Sorry Mom! nel lavoro in promozione?
Avevo cercato qualcuno che fosse interessato alla mia musica e Sorry Mom! mi ha dato questa possibilità. Con Sorry Mom! ho pubblicato questo primo brano Odi e Cedi, prodotto da Roberto Visentin, grande produttore con il quale anche sono riuscita a lavorare a distanza vista la lontananza e il problema del covid. Adesso si è nel pieno di questa avventura e a pieno voglio vivermela.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
La mia essenza. Io cresco insieme alla musica e la musica cresce insieme a me: nel tempo cambiano tante cose nella mia visione del mondo e allora cambia anche la mia musica. Attraverso la musica voglio trasmettere la mia anima con tutti i suoi valori, ideali, per questo desidero essere quanto più me stessa possibile. Ciò che vorrei far capire al mondo, e anche a me stessa nei momenti di sconforto, è che la cosa più importante rimane l’amore, il resto non serve quando smettiamo di vivere. Cantare l’amore, ogni giorno, perché noi siamo fatti di questo.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Il mio percorso musicale si dirama tra il mondo della musica leggera e quella classica, tra concerti e concorsi. Le mie pubblicazioni però si concentrano sulla musica leggera: prima l’album Est Amor, poi la collaborazione con Magma Lows e infine questo primo brano, Odi e Cedi, con Sorry Mom!. Parlando del tempo recente, proprio in questi giorni ho avuto la possibilità, offerta da Arte Cioffi, di partecipare al Gran Galà dei Festival di San Marino, un’esperienza che mi ha fatto crescere soprattutto interiormente e che mi resterà nel cuore.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Credo che in Italia ci siano tanti bravi artisti emergenti che vorrebbero far sentire la loro voce e che magari avrebbero bisogno di una buona guida per crescere in quest’ambiente. Non saprei cosa cambiare precisamente, ma nel mio piccolo desidero portare un contributo alla nostra musica.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Sicuramente i brani dell’album Est Amor: sono sette brani che parlano d’amore nelle sue più svariate sfaccettature. Il brano Est Amor, omonimo dell’album, è scritto in latino, una lingua a cui sono molto legata, anche se il mio brano preferito di quell’album è Amami amore.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Il Covid ha cambiato tante cose nella nostra vita. A me ha sicuramente cambiato le priorità, poiché emergenze simili ti pongono di fronte a ciò che davvero conta nella vita e cosa siamo disposti a perdere.
Progetti a breve e lungo termine?
Non mi piace parlare del futuro: sono una grande sognatrice ma non sono proprio brava a pianificare le cose che sogno, ogni volta che provo a tenere sotto ferreo controllo i miei progetti le cose vanno poi assai diversamente. Quindi preferisco vedere e vivere ciò che accade adesso, nel presente, nel qui ed ora, o almeno ci provo!