Incontriamo Sviet Margot, formazione, vita e curiosità partendo da Distante da chi
Novembre 21, 2023Straordinaria e interessante intervista oggi alla band Sviet Margot,, formazione poliedrica che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Distante da chi, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista alla band Sviet Margot,, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita dei componenti, la formazione Sviet Margot, si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto alla band Sviet Margot!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
Io (Tiziana) che sono la cantante, autrice e compositrice ascoltavo per ore, sin da piccolissima, mia madre suonare il pianoforte e mi commuovevo sui brani del Dottor Zivago e i brani più malinconici che erano sempre i mei preferiti; così iniziai a studiare pianoforte ma mi annoiava fare il solfeggio, mentre mettevo passione e lacrime suonando brani malinconici di Chopin, e adoravo creare brevi brani di natura classica per pianoforte. Poi passai studiare per poco tempo chitarra classica, anche lì la mia attività preferita era creare brevi brani per la sola chitarra. Lasciati i due strumenti, all’inizio dell’università incontrai Alessandro Galizi da cui sono stata “costretta” a cantare, lui aveva visto in me ciò che io non vedevo; ero timida e mi inventano strane malattie per non fare neanche le recite scolastiche in cui devi solo fare l’albero… ma “costretta” a cantare e visto che le cose o le fai bene o non le fai affatto, ho studiato canto lirico per otto anni e poi un anno di Jazz.
Nel frattempo, la sintonia tra Alessandro e me era tale da portarci a creare band con vari nomi e formazioni; all’inizio suonavamo nei locali cover di vari generi, tra cui rock jazz e musical, e poi abbiamo iniziato a comporre, registrare col Cubase le nostre canzoni, e dal Cubase siamo passati a Logic finanche a scrivere le sceneggiature dei video che abbiamo prodotto in questi anni.
Alessandro Galizi bassista, autore, compositore e arrangiatore, la parte più razionale del gruppo, già da piccolino si innamorò della musica assecondando l’amore del padre che ne ascoltava tanta e comprava tanti dischi, e del nonno che suonava il mandolino come professionista (suonò per Alberto Sordi, Totò, e tanti divi americani). Emulando il nonno Alessandro piccolo suonava il mandolino, gli fu poi regalata una chitarra classica e da lì, ha virato il suo interesse verso il basso che suonava con così tanta enfasi da arrecare grave disturbo ai vicini tanto che, una volta, gli sfondarono a calci la porta di casa.
“Sviet Margot” vogliamo sapere di più dei vostri superpoteri…!
La sintonia spirituale tra me Tiziana e Alessandro, cosa che ha consentito a volte di creare la stessa canzone in contemporanea ma stando a distanza di chilometri e senza sentirsi… strano ma vero!!
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Distante da chi?
Le nostre canzoni come anche Distante nascono creando, su un accenno di linea di basso di Alessandro una linea melodica, insieme fluiscono le parole che poi vengono rielaborate per dare un maggior senso alla canzone, affinché essa possa cogliere la parte emotiva anche delle persone che ci ascoltano, oltre che la nostra.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Ovviamente si, sul nostro canale YouTube. Il videoclip di “Distante da chi” sceneggiatura scritta da me e magistralmente trasformata in video da Kinorama Studio, mi vede da una parte trasformata in un pavone libero di muoversi e di volare. Dall’altra sono chiusa in una gabbia, questa rappresenta la solitudine che ci separa dal mondo quando ci sentiamo distanti da chi non ci capisce. Gli abiti orientali che indossiamo richiamano il mood dell’album di cui fa parte la canzone “Into the badlands”.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
“Into the Badlands” è il nostro ultimo lavoro uscito a fine aprile 2023. Ha 13 tracce che nascono dal desiderio di sperimentare tra un potente pop elettronico e qualche richiamo hard rock di ispirazione manga/anime giapponese; con voce femminile che spazia tra pop leggero melodico, a volte più ritmico con parti liriche.
Come la vita che è piena di alti e bassi, di momenti allegri e momenti duri, di attimi di velocità e attimi di riflessione, questo album è un’alternanza di brani ora energici ora intimi, luci e ombre che si susseguono per poi convergere verso un unico luogo: le Badlands … per noi, simbolo ideale di quel campo di battaglia che può essere la nostra vita, battaglia che possiamo sdrammatizzare con il nostro spirito e la nostra musica.
Da questo album abbiamo tratto 7 singoli e 7 video che abbiamo lanciato tra il 2021 ed oggi: Tales & Tales, All I Need, Limitless Change, Hope in Fire, Crystal tears, Into the Badlands, la settima canzone è appunto Distante da chi, e fate attenzione che 7 è un numero angelico, magico…
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!
Band romana nata nel 2006, suonavamo nei locali di Roma cover di generi vari, tra cui Tori Amos, The cure, Depeche Mode, Coldplay e tanti altri, poi abbiamo iniziato a comporre musica e abbiamo ufficializzato il nome attuale con l’uscita del nostro primo album nel 2013 “Spiriti di luce”. Abbiamo 3 album all’attivo il primo in italiano dal titolo “Spiriti di luce”, il secondo in inglese “Glance to infinity” e il terzo in inglese con frasi in giapponese “Into the badlands” uscito a fine aprile 2023. Il nome della band si ispira in parte all’universo degli Anime giapponesi, in particolare alla sexy e determinata donna di Lupin III, Margot. Sviet invece è una translitterazione dal russo e dall’ucraino che vuol dire “universo, luce”, quindi il nostro nome vuol dire “universo Margot”, e credo che dica già molto di noi!! Rappresentiamo due facce di una stessa medaglia, da una parte introspezione e ricerca e dall’altra vitalità e brio.
Caratteristica della band sono: la mia voce (Tiziana Giudici) che nasco come cantante lirica e porto nel rock alcuni aspetti dei miei studi musicali, e il basso di Alessandro Galizi che già da solo crea armonie e canzoni.
Io (Tiziana) ho studiato appunto canto lirico per 8 anni poi un anno di jazz. Gli studi classici mi hanno dato il timbro, l’impostazione, l’intonazione, l’estensione e l’educazione vocale che appunto mi consente di arricchire e rendere uniche le nostre canzoni. Lo studio del Jazz invece credo mi abbia ampliato la capacità di creare melodie a volte semplici e a volte più impegnative, ma sempre tutte ben studiate affinché non si faccia un mero sfoggio, ma si colpisca l’attenzione dell’ascoltatore; a tal riguardo preciso che per noi l’ascoltatore è importantissimo, a lui ci rivolgiamo e lui vogliamo emozionare. Scrivo le sceneggiature dei nostri video, ed ho fatto montaggi e regia di quelli in grafica di animazione che abbiamo sviluppato su brani del secondo album.
Alessandro Galizi nasce come autodidatta e suona il basso, la chitarra acustica, il mandolino il pianoforte, è un ottimo musicista, compositore e arrangiatore, ha davvero una innata capacità creativa che si basa anche su una grande analisi di mercato del panorama musicale che fa costantemente e che porta poi nelle nostre composizioni, sia in termini di sonorità che in termini di arrangiamenti. Questo per creare brani sempre attuali, che colpiscano con intelligenza l’attenzione del pubblico.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
I gruppi che ci piacciono, ma non è detto che ci ispirino, sono sicuramente The Cure, Depeche Mode, Machine Gun Kelly, Blink 182, Baby Metal, e tanti altri, ma ogni album si ispira alla musica che gira al momento della composizione per essere sempre aggiornatissimi sulle sonorità e sulle atmosfere.
Ci piace esprimerci nel genere pop rock elettronico e J rock, con brani sempre chiaramente identificabili ed associabili a noi, in particolare per le sonorità e le atmosfere.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Io come Tizianal ho cantato per anni con i Prophilax ho messo la mia voce sui dischi “Coito ergo sum” e il “Quinto escremento”, oltre ovviamente tanti live a Roma con loro. Con Alessandro abbiamo ora in progetto di fare alcune canzoni che vedono oltre alla mia voce appunto la simpatica presenza del cantante dei Prophilax Fabio Pinci, nel 2024 vedrà la luce un nuovo album… seguiteci!!
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Avevamo già collaborato con loro in passato per l’uscita di Simply sunny blu, Gold sparkles, Scintille sulle labbra e Alaska, dobbiamo dire che hanno sempre fatto un buon lavoro mandandoci anche a suonare per un contest di Radio Deejay a Riccione a Ferragosto, più un divertente tour nelle web radio dele università italiane, stupenda esperienza anche essa, oltre alle consuete attività promozionali. Quindi Red&Blue per noi è super!!
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Credo che abbiamo creato il “nostro” genere musicale che nasce da influenze di generi che spaziano tra pop rock elettronico, J rock, hard rock con “ammiccamenti” al metal, a volte. Cerchiamo sonorità sempre nuove che tengano conto delle tendenze del momento, e lo facciamo anche nelle composizioni. Cerchiamo di pensare non solo a cosa piacerebbe a noi, ma anche a cosa può piacere agli ascoltatori; quindi, le nostre composizioni sono figlie sia di nostre pure intuizioni e ispirazioni, e di analisi del mercato musicale.
La finalità di tutto ciò è: divertirci noi, far divertire ed emozionare gli altri, condividere col pubblico i nostri sogni e le nostre speranze, e regalare un po’ di universo degli Sviet Margot!
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ogni concerto ci emoziona, quel misto di paura e voglia di spaccare tutto… ma sicuramente le esperienze all’estero sono state fantastiche. Ricordiamo al riguardo il Faine Misto festival tenutosi in Ucraina, le nostre aperture alla band i Poets of the fall, che ci ha visti impegnati a Minsk, San Pietroburgo e Mosca dove abbiamo suonato anche in uno dei locali più grandi di europea lo Stadium di Mosca. Migliaia di persone che ci acclamavano con forte entusiasmo e calore… li avevamo un palco immenso, mi facevo delle passeggiate passando da una parte all’altra… eh lì paura tanta ma poi il pubblico mi ha così emozionata che a rivedere i video mi vengono ancora le lacrime agi occhi.
Altro bell’evento è stato suonare sul palco di radio Deejay a Riccione a Ferragosto per un contest organizzato dalla radio… un mare di gente, beh Riccione più Ferragosto, vi lascio immaginare.
Live in radio sia in acustico che con la band al completo, dove sei in diretta e registrati, andateveli a vedere sul nostro canale YouTube… siamo sempre tutti naturali, ed io sono sempre me stessa nei live, come nel lavoro, come nella vita!!
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Ci sono tante belle realtà che andrebbero valorizzate di più anche nei locali che dovrebbero promuovere, parimenti a chi vuole fare cover, chi propone musica originale. Le persone dovrebbero essere maggiormente educate ad ascoltare brani originali e nuovi, e non accontentarsi di ascoltare musica solo perché vengono bombardati dalle radio; andrebbero anche educate ad andare ai live a lasciarsi trascinare anche da canzoni a loro ignote ma che magari le fanno muovere.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Tutto il nostro terzo album Into the badlands presente sulle piattaforme digitali, su spotify, con i 7 video tratti da esso sul nostro canale YouTube.
Però abbiamo da farvi ascoltare anche gli altri 2 precedenti dischi: Spiriti di luce in italiano e Glance to infinity il secondo album da cui abbiamo tratto 2 singoli accompagnati da video in grafica di animazione molto belli. Menzione speciale anche per “Scintille sulle labbra” e “Alaska”, brani in italiano molto accattivanti anche essi su YouTube con i loro video in grafica di animazione.
Quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Andare a suonare in Giappone e negli Stati Uniti. Per Alessandro sarebbe il top fare l’opening act alle Baby Metal, per me sarebbe il top suonare allo Sphere di Las Vegas!