Incontriamo CHRISTIAN BARONI artista eccezionale, vita e curiosità partendo da Tutta mia la città
Ottobre 20, 2021 0 Di masterCon grande riconoscenza diamo il benvenuto a CHRISTIAN BARONI, artista poliedrico che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Tutta mia la città, leggiamo con curiosità l’intervista a CHRISTIAN BARONI, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, CHRISTIAN BARONI si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a CHRISTIAN BARONI!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Fin da piccolo ho sempre ascoltato musica. Che sia la radio della macchina, dai primi iPod o i CD di casa. Già a 9 anni appena iniziata a studiare la chitarra, si percepiva un particolare feeling. Mosso anche dall’ispirazione dei primi idoli, per me quella del musicista/cantante, è stata continuamente una figura ideale, un qualcosa che rappresentava una strada, anzi la strada da percorrere.
Descrivi “CHRISTIAN BARONI” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
La differenza tra Christian di tutti i giorni ed il Christian cantautore in realtà è inesistente. Ciò che voglio essere come artista o aspirante tale, è quello che sono veramente. Un ragazzo pieno di difetti, amante e curioso della musica e della vita.
Come è stato concepito il lavoro Tutta mia la città?
La canzone ha da sempre fatto parte del mio background culturale/musicale. L’idea è partita dal mio team e fin da subito accettata con grande entusiasmo anche da me. Quando c’è questa grande empatia e condivisione dei progetti, vuol dire che le persone con cui lavori sono quelle giuste sia professionalmente, ma soprattutto umanamente.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Certamente. Il videoclip segue molto la logica della canzone pur restando in un contesto molto “urban”. Ci sono elementi all’interno che fanno un po’ da collegamento tra gli anni dell’uscita effettiva della versione degli Equipe 84 e quella dei giorni nostri. Abbiamo volutamente mantenuto un certo filo conduttore con la versione originale perché è giusto avere anche rispetto di determinate canzoni. “Tutta mia la città” è uno di quei brani per cui bisogna avere grande accortezza nel maneggiarlo non solo dal punto di vista dell’arrangiamento, ma anche visivamente.
È prevista l’uscita di un disco?
Sono molto contento di come stiamo lavorando, soprattutto del mio team. Sicuramente qualcosa bolle in pentola.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
È una cosa certamente non facile. Bisogna essere molto forti emotivamente e fisicamente ben consci che non si arriverà mai ad un punto di cui ci si può ritenere pienamente soddisfatti. Diciamo che io sto entrando ora in questo mondo, sono alla mia seconda pubblicazione. Paragonandomi ad un corso d’acqua, sono ancora alla sua sorgente. Bisogna armarsi di pazienza e tanta voglia di fare e conoscere. Non si smetterà mai di imparare nè da se stessi, nè da ogni singola sessione in studio. È una vita in continua evoluzione.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ascolto tantissima musica. Non saprei dare una specifica collocazione alle mie influenze. Posso ascoltare dal pop al jazz, dal blues al rap, dal funk al Metal. Diciamo un po’ da ovunque.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Sono ben assistito nello Studio Blu da Marco Lecci e Massimo Calabrese. Due persone, ancor prima che musicisti, eccezionali.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Ho la grande fortuna di collaborare con la Red&Blue che ringrazio per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo. Formata da grandi professionisti molto preparati sotto ogni punto di vista.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
La mia musica fa parte di me, racconta della mia persona e delle mie esperienze. Chiunque possa ritrovarsi nelle mie parole, in base a quelle che sono le proprie esperienze di vita, può trarne il messaggio più appropriato. Essendo ogni persona differente dall’altra, ognuno può dare una propria interpretazione di ciò che viene detto. Non parliamo di una cosa oggettiva, anzi, forse la musica è la cosa più soggettiva di questo mondo.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Sono alla mia seconda uscita e purtroppo data la situazione, ancora non mi è stato possibile portare in giro la mia musica. Speriamo di poterlo fare al più presto.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Sebbene dopo questa situazione che tutti conosciamo, ci sia stato un momento di stop, credo che ci siano molti artisti validi che stanno tornando a fare musica, anche tra gli emergenti. Difficile dire cosa migliorare. La musica che abbiamo è lo specchio della nostra società. Dovremmo prima interrogarci su di essa se ci fosse qualcosa da migliorare o meno.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Il mio primo brano “Un’altra foto” che in parte è stato scelto proprio come primo perché rappresenta in maniera abbastanza fedele una parte del mio carattere orgogliosa e decisa, ma allo stesso tempo riflessiva nel momento in cui ci sono dei sentimenti troppo più grandi di mezzo. In generale però ascoltate di tutto. La musica fatta per bene bisogna ascoltarla tutta.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Diciamo che in questo momento è come avere una corda attaccata che costantemente ti allontana dal tuo desiderio. Sono fiducioso però nello ritorno ad una buona parte di normalità. Prima o poi dovrà accadere.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Stiamo lavorando tanto cercando di fare il meglio possibile su ogni aspetto. Ci saranno sicuramente delle novità nel giro di qualche settimana.