I Lolli senza segreti, da L’Isola della libertà ai più interessanti retroscena!
Agosto 22, 2024Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie alla band I Lolli, formazione poliedrica che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro L’Isola della libertà, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista alla band I Lolli, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita dei componenti, la formazione I Lolli si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band I Lolli!
Com’è nata la vostra passione per la musica?
La nostra passione per la musica ha radici profonde e personali. Matteo ha coltivato questa passione sin da bambino, avendo già avuto una carriera da solista prima di intraprendere il percorso con I Lolli. La musica è sempre stata il suo modo di esprimersi e di connettersi con il mondo. Alessandro, invece, ha sempre amato la musica ma si è considerato “stonato” per gran parte della sua vita. Tuttavia, il desiderio di esprimersi musicalmente è cresciuto al punto da spingerlo a intraprendere un percorso di studi e a iniziare il progetto “I Lolli” insieme a Matteo. È stato un viaggio di scoperta e crescita personale, un fulmine a ciel sereno!
Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi sono I Lolli?
“I Lolli” sono il frutto di un mix di amicizia, passione e una forte voglia di sperimentare. Siamo Matteo e Alessandro, due ragazzi toscani che, oltre alla musica, condividono un legame personale molto forte. Siamo artisti che amano divertirsi e far divertire, e non abbiamo paura di metterci in gioco. Dietro il nostro duo c’è anche il lavoro di molte altre persone che ci supportano e ci aiutano a crescere. Oltre alla nostra musica, stiamo portando avanti anche il nostro lavoro artistico televisivo e radiofonico, dimostrando che l’arte può esprimersi in molte forme.
Come è stato concepito il lavoro “L’Isola della Libertà”?
“L’Isola della Libertà” è nato come un progetto in cui abbiamo riversato tutte le nostre emozioni e il desiderio di creare qualcosa di unico. È iniziato con una telefonata del nostro produttore, Giorgio Iommi, che ci ha proposto questo brano, conservato per noi. L’abbiamo sentito subito nostro, ma abbiamo voluto aggiungere il nostro tocco personale. Il risultato è una canzone che riflette il nostro spirito libero e il nostro desiderio di evadere dalle convenzioni.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Sì, “L’Isola della Libertà” è accompagnato da un videoclip girato a Follonica, presso l’Aloha Beach, una location davvero speciale che ha reso l’atmosfera perfetta per raccontare visivamente la storia del brano. Il video è stato diretto da Edoardo Amicucci, un giovane regista romano con cui avevamo già collaborato in passato. Siamo molto soddisfatti del risultato finale e contenti della partecipazione di tante persone, incluse molte belle ragazze, che hanno reso l’esperienza ancora più piacevole e adatta al genere del brano.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
“L’Isola della Libertà” rappresenta un primo passo importante nel nostro percorso musicale. Al momento, stiamo lavorando a nuove idee e brani che potrebbero in futuro confluire in un progetto più ampio, come un disco. Non abbiamo ancora definito una timeline precisa, ma l’entusiasmo e la creatività non ci mancano, quindi chi lo sa? Potrebbe esserci un album in arrivo!
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, volete raccontarcele?
Il nostro percorso è stato un mix di sfide e grandi soddisfazioni. Una delle sfide più significative è stata quella di esibirci in apertura al concerto di Fabrizio Moro e Il Tre a Trento. Era la nostra prima volta su un palco così grande, e l’emozione era alle stelle. Non è stato facile gestire la tensione, ma il pubblico ci ha accolto con calore e tutto è andato alla grande. Ogni tappa del nostro viaggio, che fosse una piccola esibizione o una grande opportunità, ci ha insegnato qualcosa di nuovo e ci ha reso più forti e determinati.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Le nostre influenze artistiche sono molto diverse e spaziano da artisti classici a contemporanei. Matteo ha sempre avuto una grande passione per la musica italiana, dai Pooh a Renato Zero, fino ai più attuali Pinguini Tattici Nucleari e Legno. Alessandro, invece, è più orientato verso il panorama musicale attuale, con artisti come Lazza, Ultimo e Vasco Rossi. Insieme, abbiamo creato un nostro stile che fonde queste influenze, ma che cerca anche di dare vita a un sound che ascolti unicamente ciò che abbiamo dentro.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Nel corso della nostra giovane carriera, abbiamo avuto la fortuna di collaborare con diversi professionisti del settore che ci hanno aiutato a crescere e migliorare. Un incontro magico è stato sicuramente con Gabriele Corsi, durante le registrazioni del format “Don’t Forget the Lyrics”. La sua bontà e professionalità ci hanno lasciato un segno indelebile. Anche le collaborazioni con Le Donatella e Samara Tramontana, con cui abbiamo condotto un format TV per il canale 229 di Sky, sono state esperienze che ci hanno arricchito molto e che hanno lasciato un’impronta significativa nel nostro percorso artistico.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Attraverso la nostra musica, vogliamo trasmettere un messaggio di libertà, autenticità e divertimento. Vogliamo che chi ascolta le nostre canzoni possa sentirsi libero di essere se stesso, di vivere le proprie emozioni senza filtri e di trovare gioia nelle piccole cose della vita. La nostra arte è un invito a prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana, a staccare la spina e a immergersi in un mondo fatto di musica e leggerezza.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Matteo, in qualità di solista, ha già vinto concorsi come il Cantagiro e ha partecipato a vari eventi live. Insieme ad Alessandro, siamo partiti con un progetto che inizialmente non vedeva la musica come protagonista, ma dava più spazio al cabaret, alle imitazioni, allo speakeraggio radiofonico e alla presentazione di eventi live. Ora che abbiamo aggiunto anche una strada musicale, stiamo ottenendo un significativo successo in Toscana e in giro per l’Italia. Abbiamo cantato live in piazze e festival importanti, presentato kermesse come lo stesso Cantagiro, il Nokep Generation e il Festival del Cinema Resiliente con Paolo Ruffini, senza contare le apparizioni televisive, tra cui “Don’t Forget the Lyrics”, “W il VideoBox” su Rai Due e varie interviste per emittenti nazionali.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana è ricca di talento e creatività, ma a volte ci sembra che manchi un po’ di spazio per i nuovi artisti emergenti. Ci piacerebbe vedere più opportunità per chi, come noi, cerca di portare qualcosa di nuovo e fresco nel panorama musicale. Crediamo che la diversità e la sperimentazione siano fondamentali per far crescere la musica italiana, e vorremmo che ci fosse maggiore apertura verso nuove idee e generi.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Oltre a “L’Isola della Libertà”, vi consigliamo di dare un’occhiata alle nostre cover disponibili sui nostri canali social. Potete trovarci cercando “ilolli.real”. Stiamo anche lavorando su nuove canzoni, quindi restate sintonizzati perché presto ci saranno altre sorprese!
Progetti a breve e lungo termine?
Nel breve termine, stiamo lavorando su nuovi singoli e collaborazioni, con l’obiettivo di continuare a crescere e a far conoscere la nostra musica. A lungo termine, il nostro sogno è quello di pubblicare un album completo e di portare la nostra musica in giro per l’Italia, esibendoci dal vivo in sempre più città e connettendoci con il nostro pubblico. Nei nostri spettacoli, continueremo comunque a includere tutti i nostri lati artistici, mantenendo quella pazzia e spensieratezza che ci contraddistingue.