Daniele Germani senza segreti, dall’esplosiva uscita discografica A Congregation of Folks ai più interessanti retroscena con i big del sax jazz

Daniele Germani senza segreti, dall’esplosiva uscita discografica A Congregation of Folks ai più interessanti retroscena con i big del sax jazz

Maggio 3, 2021 0 Di master

Accogliamo calorosamente a Daniele Germani, artista poliedrico che sta spopolando in radio e in streaming. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro A Congregation of Folks, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Daniele Germani, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Daniele Germani si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con GleAM Records, le esperienze, come George Garzone, Joe Lovano, David Kikoski e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Daniele Germani!

Com’è nata la passione per la musica?

La mia passione è nata sin da subito, mia sorella suonava il piano e ricordo di essere stato incuriosito dal suono di questo fantastico strumento cosi iniziai a prendere lezioni a 4 anni. Dopo aver ascoltato il suono del sax per la prima volta decisi che quello sarebbe stato il mio strumento. Iniziai a suonarlo ad 11 anni con la banda municipale del mio paese Arce per poi iniziare gli studi in Conservatorio con Eugenio Colombo a l’eta di 13.

 

Com’è nato il sound di Daniele Germani?

è nato grazie ad una comunità di amici, persone con cui sono cresciuto musicalmente insieme. Dagli anni della Berklee agli anni a NY, il sound si è sviluppato in gruppo con i miei migliori amici e componenti della mia generazione musicale. E si sta sviluppando seguendo le scuole musicali dei grandi musicisti come Ornette Coleman, Joe Lovano, Wayne Shorter, George Garzone, Joe Henderson, Lee Konitz ed attraverso la scrittura di tanta musica originale.

 

Come è stato concepito il lavoro A Congregation of folks?

è nato in maniera molto spontanea… A Giugno 2020 decisi di registrare il mio disco durante il periodo di Pandemia, dopo mesi senza uscire di casa e senza suonare per un pubblico…

Avevo a disposizione moltissima musica originale perché avevo scritto più di un brano al giorno per un anno (430 composizioni originali ad oggi)  e vivendo con i miei migliori amici e musicisti preferiti avevo a disposizione il gruppo a qualsiasi ora per prove e sperimentazioni. 

 

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Ancora tutto da scoprire, il disco uscirà Venerdi 26 Marzo 2021, sono molto fiducioso sulla riuscita. Ho due esperti alle spalle: GleAM records e Lydia Liebman promotion e sono felice di collaborare con loro per questa uscita.

 

Quali sono le influenze artistiche?

Tante… per citarne alcune direi Leo Genovese, grande amico e anche grande fonte di inspirazione, George Garzone, Joe Lovano, Lee Konitz insegnanti di musica e di vita e Ornette Coleman, Joe Henderson, Wayne Shorter etc.. 

 

Quali sono le collaborazioni musicali?

Negli anni in America ho conosciuto molti musicisti che ascoltavo da bambino, è stata un’esperienza incredibile; ho suonato molto con Bob Moses, George Garzone, Kenny Werner durante il mio periodo a Boston; In tour con David Kikoski In Italia e Argentina, con George Garzone e Leo Genovese in tour in Italia, e Dave Douglas a Panama.

 

E la collaborazione Gleam Records nel lavoro in promozione?

Stimo tantissimo Angelo Mastronardi sia come musicista che titolare della Gleam records, ne faremo delle belle in futuro, ne sono sicuro. Sa perfettamente cosa fare al momento giusto e sono fiducioso sul suo lavoro di Promozione in collaborazione con Lydia Liebman.

 

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Non mi piace dare troppe informazioni sui miei brani e sul loro significato, mi piace lasciar libero l’ascoltatore di esprimere al meglio le sue emozioni del momento, voglio che la mia musica sia un amplificatore di emozioni. Ogni composizione è legata ad una determinata emozione nata durante nel processo di scrittura, rispecchia il mio stato d’animo in quel momento, ma può trasmettere cose differenti da persona a persona.

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi, come quelle formative con esponenti come Garzone e Lovano?

La mia carriera è all’inizio quindi spero di raccogliere più esperienze da qui in poi soprattutto con l’uscita del mio disco. Ricordo con grande felicitá i momenti in tour con George Garzone e Leo Genovese, un momento indimenticabile, Il tour in Argentina con David Kikoski e a Panama Jazz festival con Dave Douglas, Fluid Collective ad Umbria Jazz. 

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena musicale Italiana è eccezionale, piena di giovani musicisti con tantissima passione per la musica e voglia di creare. Ci sono tantissimi musicisti Italiani che stimo tantissimo. I miglioramenti da fare non sono nella scena musicale o nelle persone che la creano ma nelle poche opportunità che vengono date ai giovani talenti.

 

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

The Brosh Anthem, brano di Leo Genovese registrato insieme a Cosimo Boni, Francesco Marcocci e JongKuk Kim, disco per Chant Records chiamato Leave it Blank for now

 

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Per fortuna sto facendo didattica online di sassofono, composizione e pianoforte e registrando nuovi progetti. Mi manca molto la vita nei Club a NY, le jam interminabili e i tours.

 

Quali sono i programmi futuri?

Fare più dischi e scrivere più musica originale. Il resto sarà una sorpresa!