Da Stupide fantasie a tutta la sua vita, giù la maschera per Nick Eyes
Aprile 8, 2024Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Nick Eyes, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Stupide fantasie, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Nick Eyes, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Nick Eyes si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Nick Eyes!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Il primo approccio con la musica l’ho avuto a 11 anni, mi innamorai della batteria che mi regalarono i miei, ma poi col passare del tempo capii che più che amore era una semplice cotta
Com’è nato “Nick Eyes” e il suo personaggio, il suo sound?
Nick Eyes fa parte di me, non lo definirei quindi personaggio. Il sound è cresciuto insieme a me.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di Stupide fantasie?
Non c’è un metodo che seguo in particolare, in genere preferisco lavorare prima alla musica che al testo. Con “Stupide Fantasie” è andata così, è nata prima la gallina.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip è stato un rimbalzarsi di idee, che poi è stato concretizzato dai ragazzi di GrayCut Film Studio.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Non è un estratto, è un inedito che prenderà parte a un progetto più grande.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Un susseguirsi di cambiamenti.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Inizialmente ascoltavo rap italiano poi crescendo ho iniziato ad appassionarmi alla musica pop, ad artisti dai suoni più internazionali.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho collaborato con molti musicisti, i primi passi da cantautore però li ho fatti a Udine, alla The Groove Factory, poi c’è stato Luca Moreale, produttore di alcuni dei miei brani, per un periodo mi ha anche affiancato come chitarrista e seconda voce per vari concerti. C’è stato un periodo in cui ho lavorato molto con RKH, un collettivo torinese, dei ragazzi veramente in gamba, da li nascono le collaborazioni con Andrea Dipa, Jack Sapienza, Yota Damore e Blue Virus. Ultimamente però sto lavorando con Cristiano Norbedo che mi ha permesso di crescere molto musicalmente, ho affidato a lui la produzione del mio album.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Qualsiasi emozione che porti a qualcosa di buono, voglio che chi mi viene ad ascoltare poi se ne torni a casa sentendosi vivo, questo voglio.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho iniziato come tanti, nei piccoli bar in zona, poi crescendo ho calcato anche palchi più grandi, ma non mi piace troppo raccontarli nel dettaglio, preferisco siano gli ascoltatori a farlo, perché sono loro il cuore pulsante dell’evento, io sono solo il tramite.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che sia ricca di Rap, cosa che mi rende felice, perché quando avevo iniziato io era l’esatto opposto, quando lo facevamo noi venivamo visti come sfigati. Trovo però che manchino un po’ di contenuti in alcuni casi. Spero si tornino a sentire più chitarre nelle canzoni e meno sintetizzatori, ma li è una questione di gusti, non cambierei nulla, perché ciò che va in classifica lo scegliamo proprio noi, salvo alcuni casi.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Vi consiglio di ascoltare “Cuore Oceano”, è una delle canzoni di cui vado più fiero.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Finire l’album a cui sto lavorando e cantarlo con voi dal vivo.
Ma più di tutto stare bene, essere fiero di me stesso e far felice chi ho attorno.