FEYRA senza segreti, da COMPLESSO DI INFERIORITÀ ai più interessanti retroscena!
Maggio 7, 2021Straordinaria e interessante intervista oggi a FEYRA, nome d’arte di Biagio Marino, artista poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro COMPLESSO DI INFERIORITÀ, leggiamo con senso di empatia l’intervista a FEYRA, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita, FEYRA ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, Carla Marchetta, Massimo Costantino, Adrià Salas Viñallonga, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a FEYRA!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Ero davvero piccolo, avevo 6 anni. Cominciai a prendere le prime lezioni di pianoforte (che mi ha aiutato tantissimo) e cantare è stato naturale. Ricordo mio zio che voleva far sentire a tutti come cantavo. La mia prima canzone “Marina” di Rocco Granata era il mio cavallo di battaglia. Poi a 22 anni ho iniziato a scrivere e da lì ho fondato la mia prima band per portare in giro le mie canzoni.
Com’è nato “FEYRA” e il suo personaggio, il suo sound?
Il percorso è stato lungo, nel 2009 ho fondato i “Siciliano Sono” un progetto che fondeva sonorità della musica popolare siciliana al pop al reggae, alla patchanka e al mondo latino. Poi quel nome scelto per sottolineare l’appartenenza alla nostra terra mi allontanava da un pubblico più vasto e da qui nasce Feyra. Dopo un periodo di transizione e con il lockdown il sound è cambiato, ho scritto e iniziato ad arrangiare in maniera diversa. Era un lato probabilmente nascosto che è venuto fuori liberamente.
Come descriveresti la nascita di COMPLESSO DI INFERIORITÀ?
Naturale, come naturalmente scrivo il resto delle mie canzoni. E’ una canzone nata durante il lockdown 2020 e paradossalmente, in quel periodo, ho preso consapevolezza della mia vera natura artistica.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Si, il videoclip è stato diretto da Carla Marchetta della Ovo Production. Con lei abbiamo pensato di collocare i vari personaggi in location decontestualizzate proprio per sottolineare le loro azioni comuni.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Farà parte di un album che uscirà nel 2022.
Cos’è per te l’arte, la musica?
È la panacea di tutti i mali, una medicina, una salvezza. L’arte e la musica sono mimesi di una realtà amplificata, è una cosa difficile a spiegare con le parole. Mi piace spesso citare l’arte nelle mie canzoni e immaginarmi come un pittore della melodia.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono cresciuto ascoltando i cantautori italiani sin da piccolino, ricordo le musicassette di Jovanotti, di Dalla, Gino Paoli, di Baglioni. Mi avranno probabilmente influenzato nel corso della mia carriera artistica ma non ho un punto di riferimento o un’influenza ben precisa, ascolto davvero di tutto.
Ho spaziato molto in questi anni dal reggae, al mondo latino, oggi sono più pop.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Anzitutto quelle con i miei compagni di viaggio, i musicisti della mia band con i quali spero di ricominciare a suonare dal vivo.
Importanti sono le collaborazioni con il chitarrista siciliano Francesco Nicolosi, il bassista Alberto Perez, le batterie di Adriano Clementi, una sezione fiati composta da Alfonso Barba e Alessio Russo musicisti di alto livello che con molta professionalità mi sostengono per le mie produzioni musicali. In passato ho collaborato con i Che Sudaka, band di Barcellona dal respiro internazionale.
Attualmente collaboro con il produttore Leo Curiale di Carioca Records che riesce sempre a tradurre in musica le mie idee.
E le collaborazioni con Red&Blue, Carla Marchetta, Massimo Costantino, Adrià Salas Viñallonga nel lavoro in promozione?
La Red&Blue è una garanzia per la promozione di un artista, Carla Marchetta è una freelance nell’ambito della fotografia e videomaking con la quale ho intrapreso una collaborazione per gli shooting e la realizzazione dei videoclip, Massimo Costantino è il mio manager che mi ha aperto la strada ai grandi live e con il quale mi confronto giorno e notte. Adrià è il frontman de “La Pegatina” con lui ho lavorato alla realizzazione dello show musicale che ho portato in giro fino all’arrivo della pandemia.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Mi piace raccontare, essere un narratore, un attento spettatore che si immerge negli stati d’animo provocati da situazioni e dalla vita di tutti i giorni.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Vivere di musica e fare concerti è bellissimo. Ho girato in lungo e in largo la Sicilia, sono stato all’estero, mi sono esibito anche a Barcellona. Spero con tutto il cuore di ricominciare a far conoscere le mie canzoni in qualsiasi posto del mondo. I live per me sono un banco di prova, amo vedere le reazioni della gente quando ascolta le mie canzoni.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Credo che oggi in Italia ci sia davvero l’imbarazzo della scelta, ce n’è per tutti i gusti. Quello che mi dispiace è che ciò che passa in radio non sempre riflette l’ascolto reale della gente. Credo molto nel potere delle radio e mi piacerebbero che più occasioni venissero date a chi non ha dietro grandi produzioni.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Uno dei brani a cui sono particolarmente legato è Esperanza, una canzone dedicata alle vittime della tragedia di Rigopiano avvenuta nel 2017.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Da un lato bene perché ho più tempo per ragionare sulle uscite, per raffinare testi e musica e non la vivo con la fretta di dover pubblicare qualcosa per fare una tournee. Dall’altro male perché mi manca il palco.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Un nuovo singolo a Giugno, poi un altro in autunno, un altro ancora a Gennaio e poi il mio primo album di questa nuova avventura.