SCILE senza segreti, da Il Nostro Tempo ai più interessanti retroscena!
Dicembre 11, 2021Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto alla band SCILE, formazione poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Il Nostro Tempo, approfondiamo con riconoscenza l’intervista alla band SCILE, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale dei componenti, la formazione SCILE si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band SCILE!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
Non ricordiamo con precisione, è come se la musica facesse parte di noi. È tutto molto spontaneo e naturale, quasi fosse parte della nostra coscienza.
Cosa significa e com’è nato il nome SCILE? E il vostro sound?
Scile deriva da Egon Schiele “noto artista incisore austriaco”, siamo appassionati d’arte ci piaceva il suono della pronuncia del cognome schiele e quindi Scile.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica)?
Di solito nei nostri brani la musica e il testo nascono quasi in contemporanea.
Com’è stato il processo di creazione di Il Nostro Tempo?
Davide: ero alle prese con la stesura di un fumetto dedicato a Kurt Cobain e pensavo a quel rapporto bellicoso tra lui e Courtney Love; “Il nostro tempo” è un brano fondamentalmente dedicato a loro.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip, ce ne parlate?
Il regista Gianluca Della Monica con la Bad Brosproductions ha ideato questa guerra che in senso metaforico sottolinea un rapporto d’amore bellicoso, fondamentalmente il soft air rappresenta un gioco, la guerra così non esisterebbe, anzi sarebbe divertente.
È in cantiere un album che conterrà il singolo?
Ci sarà un album che comprenderà tutte le nostre produzioni dei singoli e qualche inedito.
Cosa sono per voi l’arte, la musica?
Sono un’attitudine, la libertà di comunicare senza barriere.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
E le vostre collaborazioni musicali che vi sono rimaste più impresse?
I nostri brani godono della collaborazione di Antonio Marcucci (chitarrista dei Tiromancino) alla produzione artistica, lavorare con lui ci ha aiutato a crescere. Ascoltiamo tanta musica da sempre pensiamo che le nostre influenze musicali siano davvero tante, dal pop al rock all’elettronica.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Crediamo che un aspetto importante della nostra esistenza sia la libertà intesa come valore, in fondo sentirsi liberi aiuta a scoprire il mondo.
Parliamo delle vostre principali esperienze tra pubblicazioni, live, concerti o concorsi…
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? Cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana è forse un po’ mediocre, come del resto le lobby che la gestiscono. Ci piacerebbe che non ci fosse troppa discriminazione di età, genere e impossibilità economica. Una band anche se bravissima non avrà mai risonanza tantomeno un minimo di considerazione se non sborsa i soldi.
Oltre al lavoro in promozione quale altro vostro brano ci consigliate di ascoltare?
Vi consiglieremmo un brano opposto a “Il nostro tempo” ovvero “Come neve dentro al cuore“.
Come state vivendo da artisti e persone questo periodo in con conviviamo con il Covid-19?
Infine, quali sono i vostri sogni nel cassetto?
Chiaramente male, la musica e l’arte in generale ha subito gravi danni sotto ogni aspetto, soprattutto perché è stata privata dell’elemento più importante “la spettacolarità “. Noi abbiamo comunque approfittato per produrre il più possibile.
Il nostro sogno è tornare sul palco, sentire empatia ed avere la possibilità di raccontare la nostra arte.