Un caffè con GUIDO SEREGNI tutto sulla sua vita e su CHE PENA
Dicembre 9, 2021Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a GUIDO SEREGNI, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro CHE PENA, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a GUIDO SEREGNI, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, GUIDO SEREGNI si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a GUIDO SEREGNI!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Fin da bambino amavo ascoltare le canzoni che uscivano dalla radio mentre mia madre preparava il pranzo e le canzoni delle sigle dei cartoni animati storici. Inoltre mi divertivo su una piccola Bontempi arancione regalatami per natale. Da ragazzino poi oltre ad ascoltare i brani ad un certo punto con gli amici del quartiere abbiamo pensato di formare un gruppo, io ho scelto di suonare le tastiere perche’ gli altri strumenti erano gia’ “prenotati”, alla fine non avevamo neanche il cantante e cosi’, dal momento che per imparare a suonare le tastiere ci voleva del tempo, mi sono proposto provvisoriamente come cantante e facevamo cover. Un giorno abbiamo deciso di provare a fare canzoni nostre e cosi’ ho provato a scrivere il mio primo brano. Quando l’ho fatto ascoltare per la prima volta ad amici e conoscenti ho avuto riscontri positivi, con stupore per la prima volta sembrava mi riuscisse bene qualcosa, non essendo infatti uno bravo negli sport, ambito tra le ragazzine o un genio a scuola. Inoltre ho scoperto che la musica era diventata un modo per me, timido, di esprimermi e di dire quel che sentivo, cosi’ ho continuato e mi ci sono appassionato sempre di più…ed eccomi qui.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro GUIDO SEREGNI e il suo personaggio,?
Dietro al mio alter ego del canzonatore, personaggio a volte pungente, c’è una persona assolutamente normale , timida, riservata…amo le cose semplici , mi piace essere circondato dai pochi amici veri, amo viaggiare quando si puo’ , una cena con amici, il cinema e quando non devo proporre i miei brani live non mi salterebbe neanche lontanamente per la testa di cantare a un karaoke o in una cover band, al di fuori del mio lato cantautorale non ho infatti minimamente una vena esibizionista.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di CHE PENA?
Da diverso tempo mi girava in testa la melodia del ritornello con le parole “Che pena, sempre la stessa scena”…capita che mi nasca in testa una frase con una melodia e alcune parole. Quindi avevo questo incipit e successivamente sono stato ispirato dallo spettacolo di Bergonzoni “Il male minore è diventato maggiorenne” : mi sembrava fotografasse in pieno la situazione che volevo descrivere e amando moltissimo lui, i giochi di parole e l’ironia. Ho provato cosi’, partendo da quella frase, a sviluppare il testo in stile “canzonatore” parlando un po’ di quel che percepivo in giro e tenendo come filo conduttore musicale quella melodia che mi girava in testa e a quel punto è nata “Che pena”.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Si, il lavoro è accompagnato da un lyric video in cui le immagini didascaliche , volutamente su fondo scuro, creano contrasto con la freschezza della musica, una scelta voluta per “scavare” visivamente dietro l’ironia, mettendo piu’ in evidenza con i disegni e il fondo scuro l’amarezza delle constatazioni del brano.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Al momento non ho in programma un album , anche se non è escluso che magari poi raccogliero’ questo ed i prossimi singoli in un disco vero e proprio, pero’ al momento l’intenzione è quella di rilasciare anche per il prossimo anno nuove canzoni, diverse tra loro per argomento e stile , che ho avuto modo di scrivere in questo lungo periodo di assenza.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Mai come prima di questa mia nuova fase posso parlare di peripezie…sono reduce da uno dei periodi piu’ pesanti mai avuti, per tre anni e mezzo un problema alla gola , non si riusciva a capire nonostante tutti gli esami possibili che origine avesse, mi ha impedito non solo di cantare, ma di parlare a lungo e mi dava dolore ogni qualvolta ingerivo liquidi…capirai che per chi vuol cantare è un bel problema. Nel mentre come se non bastasse me ne sono capitate di ogni, dalla perdita del lavoro a sfighe varie ed eventuali…tant’è che a un certo punto, senza soldi e salute ho pensato che non avrei piu’ potuto riprendere nemmeno con la musica, per fortuna pero’ ho continuato a scrivere e sono riuscito ad uscirne e adesso sono pronto per ricominciare e proseguire spero a lungo pubbicando il meglio di quel che ho potuto scrivere in questo lungo lasso di tempo.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Anche se ascolto un po’ di tutto diciamo che le 2 grosse influenze sono state i cantautori storici (Vasco Rossi, Guccini, De Gregori, Vecchioni, Battisti-Mogol etc.) e il rock in tutte le sue declinazioni, italiano ed estero.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Al momento non ho ancora avuto occasione di fare dei featuring, collaboro pero’ sempre coi ragazzi dell’Heaven Recording Studio di Lugano che da un po’ di anni a questa parte sono la mia squadra di produzione artistica dei brani in studio e , nel caso di Ricky (Riccardo di Filippo) anche nei live.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Con loro ho gia’ avuto modo di fare una piccola collaborazione in passato , ho un bel rapporto con Marco, il capo, che conosco di persona e ritenendoli dei professionisti seri mi sono affidato a loro anche per i prossimi mesi di promozione, mi piacerebbe costruire un percorso assieme.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Quel che mi piace trasmettere sono istantanee che possano suscitare provocazioni o riflessioni nel caso di alcuni brani ma soprattutto che regalino emozioni a piu’ gente possibile e in cui la gente possa ritrovarsi. Senza nessun giudizio e nessun insegnamento.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Concorsi tendo a non farne quasi mai, innanzitutto perche’ chiedono un sacco di soldi per partecipare, soldi che preferisco spendere in registrazioni e promozione. In secondo luogo perche’ attorno ad alcuni di questi contest ci vedo un po’ troppe ombre…
Per quanto riguarda i concerti, per chi fa pezzi propri è sempre abbastanza difficile: il locale, che gia’ fatica a pagare chi fa solo cover alle proposte di brani propri non è che sia sempre entusiasta , per cui bisogna cercare di prendere tutto quel che si puo’ .
Per quanto riguarda le pubblicazioni diciamo che ho sempre cercato nel mio piccolo di fare un passo in avanti ad ogni nuova uscita, cercando di non ripetermi in maniera eccessiva musicalmente, magari aggiungendo o togliendo elementi e di affinare sempre piu’ la qualita’ dei lavori, infatti sono un perfezionista rompiscatole in studio e all’HRS ne sanno qualcosa! J
Infine della scena musicale penso sia gremita come non mai, quindi sono aumentate sia le cose belle che quelle brutte ovviamente ed è sempre piu’ difficile ritagliarsi uno spazio ma non ci si puo’ far nulla…a livello di cambiamenti o miglioramenti sarebbe gia’ ottimo dare, come fate voi, sempre piu’ spazio anche alle realta’ piu’ piccole.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Essendo le mie pubblicazioni caratterizzate da contrasti tra brani provocatori e ballate piu’ intime, consiglierei “Io” e “Certe cose” i 2 lati della stessa medaglia, scusami se ho sforato di una 😀
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Da artista credo come tutti gli artisti: con incertezza perenne…
Da persona…anche! Per fortuna grazie alla musica anche durante il primo pesante lockdown ho avuto modo di passare il tempo scrivendo nuove cose, perfezionandomi nell’hard disk recording e dedicandomi molto alla scrittura…insomma la musica mi salva sempre alla fine!
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Continuare a pubblicare i nuovi singoli, a breve ne usciranno altri, fare quante piu’ date live possibili ovviamente e cercare, grazie anche a Red&Blue di arrivare al cuore e alle orecchie di piu’ persone possibile.