VMC racconta “Nellie (from Hill House)”, il suo nuovo singolo
Maggio 8, 2024Qual è il significato personale dietro il brano “Nellie (from Hill House)”?
Ho voluto creare un ponte tra la narrativa fantastica e le realtà emotive con cui tutti possiamo identificarci. La canzone parla di lotta, di dolore, ma anche di speranza e resilienza. L’ho scritta dopo aver visto una scena molto forte in una delle 12 volte in cui ho guardato “The Haunting of Hill House”, serie Netflix. La canzone è un invito a non arrendersi, a combattere contro i propri demoni e a cercare la luce anche quando tutto sembra perduto. Credo abbastanza che attraverso la musica, possiamo trovare una via d’uscita, possiamo iniziare a guarire.
Come hai affrontato il processo di produzione per questo singolo?
Sarò onesto, il brano musicale non è tutta farina del mio sacco. La base l’ha fatta un ragazzo con cui sono in contatto, io ho pensato a testo e voce. Dopo aver realizzato il nesso che poteva esserci tra quello che avevo in testa e la serie TV mi son messo alla ricerca di un suono che potesse rievocare le bellissime soundtrack dello show. Ho ascoltato per ore e ore tutte le canzoni dell’album de The Newton Brothers, finché non ho trovato una melodia interessante che potesse rendere giustizia al mondo Hill House. Ho sentito il produttore, ne abbiamo parlato un attimo e lui è stato bravissimo a cogliere le mie idee e renderle musica. Per il testo, come detto, è nato tutto da una scena dello show. Avevo quei concetti che mi giravano, ma non riuscivano a prendere forma. Quando mi son reso conto che c’era concordanza tra i miei pensieri e il messaggio della scena e di tutta la serie ho capito che si doveva fare. Non poteva, ma doveva. Ho iniziato a scrivere la parte finale in realtà, perché era lo sfogo di cui avevo bisogno. Anche il ritornello è venuto da sé, ho dovuto solo seguire il tempo della base musicale. Le varie strofe sono state un viaggio tra la storia di Nellie e la mia, trovando i punti di contatto e metterli già a testo.
C’è un aneddoto particolare che puoi condividere riguardo alla creazione di questo brano?
In questo momento mi viene in mente solamente una cosa. Una volta chiusa la canzone, il produttore mi mandò il lavoro definitivo da ascoltare, con tutti gli accorgimenti che chiesi tra cui quello di far risaltare più la voce rispetto alla base e non il contrario. A pochi giorni dal termine della consegna, per poter poi programmare l’uscita del singolo, ascoltai il brano e per comodità usai il mio vecchio Mac. Al contrario della richiesta, la voce non risaltava rispetto alla base. Chiesi la modifica e al successivo ascolto la storia si ripeté. Chiesi di nuovo e stesso risultato. Alla fine, provai ad ascoltare il brano con le cuffie e svelato l’arcano… praticamente le casse del mio Mac erano andate. La prima versione poteva già essere consegnata. Fine.
Come descriveresti l’evoluzione del tuo stile musicale nel tempo?
Direi che non ho fatto tutte queste canzoni da poter dire che c’è un’evoluzione nel mio stile. Sto lavorando ancora al mio stile e sto imparando tante cose nel mentre, il classico learning on the job. Spero che nel prossimo step musicale – tra uno, due, tre o quattro anni – voce e suoni possano essere più cupi, ma tenendo allo stesso tempo un tono vivace, per essere accativante.
Quali sfide hai incontrato nel fondere generi musicali diversi nel tuo lavoro?
Ancora non ho unito generi musicali diversi nei miei lavori, è una cosa su cui sto lavorando. Queste prime canzoni sono state molto basic con piano, archi, drum and kick. Stavo lavorando a una canzone – che è ancora in cantiere, quindi non dimenticata – che unisse anche degli spunti rock e metal. Non l’ho finita perché Nellie (from Hill House) ha preso il sopravvento ed era una cosa fresca sulla quale lavorare. Ma è lì e spero di farla uscire il prima possibile.
Prossimi progetti?
Nulla di confermato, ma sono in contatto con un paio di ragazzi in America con i quali ho parlato di una eventuale collaborazione. Si erano detti pronti ed entusiasti, quindi prima di collaborazioni qui in Italia mi piacerebbe provare a collaborare con loro. In Italia – per adesso – non ho in mente artisti o artisti a cui chiedere. Ma la verità è che non si sa mai cosa possa accadere, quindi rimango in osservazione: se esce qualcosa bene, altrimenti continuo con le mie canzoni.